
IL ROMANISTA (V.META) - MENO MALE che cè De Rossi. Al termine della sfida che lItalia campione del Mondo ha pareggiato con il Paraguay, Daniele parla da leader: «Meritavamo di vincere. Noi abbiamo avuto il pallino quasi sempre. E non è facile giocare contro squadre che sognano di strappare un pareggio ai campioni del Mondo. Poi, se vai sotto, è ancora più dura. Noi scendiamo in campo per vincere ovviamente. In ogni caso il girone è in piedi e lo
«Meritavamo di vincere. Noi abbiamo avuto il pallino quasi sempre. E non è facile giocare contro squadre che sognano di strappare un pareggio ai campioni del Mondo. Poi, se vai sotto, è ancora più dura. Noi scendiamo in campo per vincere ovviamente. In ogni caso il girone è in piedi e lo sarebbe stato anche in caso di sconfitta. In ogni caso, due vittorie sono alla nostra portata». Lanalisi del giallorosso è come sempre lucidissima: «È stata una partita giocata bene, da Italia. Siamo stati tosti, loro hanno creato poco o niente. Dispiace per il gol, che fra laltro è arrivato per una disattenzione mia. La rabbia, però, era la stessa per tutti, li abbiamo ripresi e credevamo
che si fosse spianata la strada per la vittoria. Poi purtroppo non è stato così».
Linversione di rotta nella ripresa può aver coinciso con il passaggio al 4-4-2? Anche su questo, De Rossi ha le idee molto chiare: «Non credo centri il discorso tattico. Loro avevano speso molto nel primo tempo, anche perché il campo era pesantissimo, quindi è normale che siano un po calati alla distanza. Noi siamo riusciti a tessere più trame offensive, magari prima eravamo stati bravi ma sterili, ci mancava sempre qualcosa negli ultimi trenta metri. Non siamo stati brillanti e a questi livelli è una cosa che si paga. In cosa dobbiamo migliorare? Negli ultimi trenta metri, come dicevo. Dobbiamo essere tutti più concreti perché magari arriviamo bene fino a un certo punto e poi ci manca lultimo passaggio». La concorrenza è agguerrita: «Solo tre o quattro squadre ci sono superiori, ma noi non partiamo battuti contro nessuno. Cè bisogno di crescere insieme, come quattro anni fa. Il modulo? Non credo sia cambiato molto, semplicemente io mi sono messo davanti alla difesa e Camoranesi e Montolivo stavano in linea».
È onesto come sempre Daniele, quando ammette le sue responsabilità sulla rete paraguayana: «Quelle punizioni sono sempre difficilissime per i portieri. Però era il mio uomo, lo dovevo marcare io. Cè poco da dire». Daltra parte, accanto a De Rossi è difficile sentirsi spaesati. Lo conferma Riccardo Montolivo, suo compagno in cabina di regia: «Con Daniele mi sono trovato alla grande».
Infine, Lippi. «LItalia cè - afferma il ct -. Cè nella testa, nelle gambe e nel cuore. Il risultato è il rammarico più grande perché non meritavamo di non portare a casa il bottino pieno. Il Paraguay ha trovato il gol al primo tiro in porta, ma sono cose che possono capitare». Nel secondo tempo si è vista unaltra Italia: «Ho visto una bella reazione, anche se avremmo dovuto fare qualcosa di più sotto porta. Queste sono partite che vanno vinte. Certo, i nostri avversari si sono limitati a controllare, non hanno creato nulla».