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CORSPORT (F.M. SPLENDORE) - - Il principe ricomincia da Verona. Non ci è voluto molto. Una telefonata, un appuntamento, la firma su un contratto biennale, perché nella vita conta anche saper cogliere la scintilla, sentire la fiducia guardandosi negli occhi. Dopo Gallipoli a Giuseppe Giannini serviva questo e lo ha trovato nella dirigenza scaligera. Farà la Prima Divisione o potrà sperare nel ripescaggio in serie B? Non importa neanche quello: è stato tutto talmente dun fiato, tutto talmente fluido, positivo, che... quel che verrà andrà bene. E così dopo Foggia, San Benedetto del Tronto, lArges Pitesti in Romania, la Massese e il Gallipoli, Giuseppe Giannini entra da tecnico in uno dei grandi stadi del calcio, il Bentegodi, che ha visto anche uno scudetto, quello del 1985, con Osvaldo Bagnoli in panchina. Giannini era giovane allora e in quel campionato segnava il suo primo in serie A, allOlimpico in Roma- Juventus 1-1.
Dunque Verona, la presentazione ufficiale dovrebbe arrivare lunedì. Giannini va a giocarsi la sua scommessa, il suo esame di maturità da tecnico, magari sperando in un po di tranquillità (quella che non si può proprio dire abbia potuto trovare a Gallipoli, dove però ha ottenuto il traguardo storico della promozione in serie B). Nei giorni scorsi il suo nome è stato accostato al Grosseto, al Padova: ma forse sia i toscani che i veneti hanno atteso troppo. E Giannini non vuole fare la primadonna, ma - come da calciatore continua a privilegiare listinto. Quelle lunghe attese gli hanno lasciato il dubbio che dallaltra parte non ci fosse totale convinzione. E alla fine ha detto no grazie.
Con il Verona è sto tutto diverso. Molto diverso. E allora si può dire sì anche se ci sarà da ricominciare dalla Prima Divisione. Verona è Verona, il Bentegodi è il Bentegodi. Per un tecnico che vuole crescere è la scelta giusta. Il sogno di Giannini va avanti. Forse nella testa del Principe un traguardo in un orizzonte più o meno distante cè: ma è meglio non dirlo, meglio far lavorare il tempo. E chissà che un giorno quella fascia di capitano non si poggi sulla sua panchina...