Futuro Roma, altro rinvio

05/06/2010 alle 13:05.

CORSPORT - Tutto rinviato. Al 23 giugno. Meno di venti giorni per un tentativo di conciliazio ne che dovrà essere cercato dalle parti, Uni credit e Italpetroli, per evitare che l’arbitra to entri nel dettaglio di una situazione che vede la Banca nel ruolo di creditrice di oltre 300 milioni di euro, il gruppo della famiglia Sensi, proprietaria della Roma, in quello di debitore ma anche di accusatore con una ri chiesta di 50 milioni per danni d’immagine e 80 per anatocismo (erroneo conteggio su gli interessi).

CRONACA - L’appuntamento ieri mattina era stato fissato per le undici nello studio pri­vato del professor Ruperto, una stradina vicino corso Francia, zona Nord della Ca­pitale. Intorno al tavolo, oltre al presidente degli arbitri, lo stesso Ruper­to, si sono seduti gli altri due arbitri, l’avvo­ Enrico (Unicredit), l’avvocato Romano Vaccarella (Italpetroli), gli avvoca­ti delle parti, Agostino Gambino e (Italpetroli), Valerio Di Gravio e Fran­cesco Carbonetti (Unicredit). L’incontro era stato preceduto da un comunicato della ban­ca, affidato all’agenzia Ansa, che tutto era stato meno che conciliante: «Unicredit smen­tisce le gravi insinuazioni contenute nel co­municato stampa diffuso al mercato da com­pagnia Italpetroli, che parrebbe attribuire alla stessa Unicredit la paternità di notizie, riferite dalla compagnia Italpetroli come fal­se, apparse sulla stampa. Unicredit, riser­vandosi ogni azione a propria tutela, comu­nica di non essere a conoscenza del contenu­to del progetto di bilancio approvato da com­pagnia Italpetroli né, tanto meno, della po­sizione assunta dal Collegio Sindacale e dal­la società di revisione in relazione al bilan­cio medesimo. In ogni caso Unicredit inten­de, in conformità all’atteggiamento da sem­pre assunto nella gestione della vicenda, mantenere la massima riservatezza circa lo stato dei propri rapporti con il gruppo Ital­petroli».

In realtà nell’incontro di ieri, l’atmosfera è stata assai meno tesa di quello che si potes­se prevedere. Cosa che ha contribuito, al ter­mine di oltre due ore di faccia a faccia, di ri­mandare una possibile soluzione al 23 giu­gno. Al termine dell’incontro, l’unico che ha parlato a taccuini e microfo­ni che nel frattempo si erano radunati sotto lo studio di Ru­perto, è stato l’avvocato Gam­bino:

«Ci auguriamo che tut­to si risolva con una concilia­zione ». E’ l’augurio di tutti, ma non sarà semplicissimo. Unicredit ha chiesto la dispo­nibilità di tutti gli asset del gruppo Italpetroli, compresa la Roma. Italpetroli, al con­trario, sembrerebbe intenzio­nata a dare tutto meno la Ro­ma. Le parti hanno meno di venti giorni per trovare un punto di incontro, altrimenti partirà l’arbitrato vero e pro­prio. E da quanto ci risulta il professor Ruperto, nel caso di mancata con­ciliazione, sarebbe intenzionato a chiuderlo entro il 31 luglio.

SINDACO - Nella giornata di ieri, infine, non è mancato un nuovo intervento del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sempre più in­teressato alle questione Roma calcio: «Pen­so che la pausa estiva possa essere l’occasio­ne migliore per disegnare un futuro solido per la Roma dal punto di vista economico e finanziario. E’ chiaro che una società deve avere questa forza per consentire alla squa­dra di rendere al meglio. Credo che il presi­dente Sensi abbia a cuore tutto questo e sa­prà guidare questa trasformazione» . Allora appuntamento al 23 giugno, anche se non so­no per nulla da escludere tappe intermedie.