Fu il marchio dello scudetto e nel 2017 produrrà la maglia del novantesimo anniversario

17/06/2010 alle 11:18.

LA ROBE di Kappa, innovando l’accordo di sponsorizzazione tecnica con l’ AS Roma non ha solo costruito le basi per un record di longevità senza precedenti che nel futuro sarà difficile battere ma si è anche assicurata la possibilità di vestire la Roma nella stagione che segnerà il novantesimo anno di fondazione del club giallo-rosso. Il nuovo contratto scade infatti il 30 giugno 2017, non è un caso che la Kappa abbia assegnato proprio alla stagione 2016/17 il valore commerciale più alto

Dopo aver gettato uno sguardo all’attualità, non vogliamo però farci mancare il piacere di uno sguardo retrospettivo alle casacche degli anniversari giallo-rossi. La prima uscita della prima squadra romanista si ebbe il 17 luglio 1927 contro l’UTE. Attualmente, sulla base di testimonianze, orali, fotografiche e documentali esiste la quasi assoluta certezza che in quella occasione la Roma utilizzò una muta di maglie del Roman Football Club che poteva vantare gli stessi colori sociali del nuovo sodalizio sportivo.

Quasi 10 anni più tardi, il 6 giugno 1937, la Roma disputava la prima finale di Coppa Italia della sua storia con una casacca non troppo distante da quella della fondazione. Si trattava di una maglia lunga con collo a V e i bordi del collo gialli. Nel 1947 l’effetto cromatico rimase praticamente identico, ma sul finire della stagione 1947/48, in occasione della gara contro l’Inter del 6 giugno, i nostri per la prima volta utilizzano un vistoso colletto sciolto dal resto della maglia. Gli Anni 50 avrebbero visto alcuni esperimenti abbastanza arditi, ma nella stagione 1956/57, che conduceva al trentennale, la maglia è ispirata alla tradizione. Nonostante questo, il 13 gennaio 1957, la Roma scende in campo contro il Milan di Nils Liedholm con una muta bianca con banda giallo-rossa centrale. Dieci anni più tardi le novità vanno ancora cercate con il lanternino, quando nella stagione 1967/68, sulla casacca rosso-gialla tradizionale compare per la prima volta la “Zip”, ovvero un rinforzo in stoffa a supporto dei tre bottoni che chiudono la scollatura.

Quando arriva il 1977, invece, il football italiano è definitivamente entrato nell’era moderna. Dopo alcuni, timidi approcci fatti sul finire degli Anni 60 con la Lacoste, la Lupa apre alla prima vera sponsorizzazione tecnica della sua storia con l’Adidas. Si tratta di un contratto standard che impegna l’azienda tedesca a fornire gratuitamente i materiali al club capitolino. Compaiono così le maglie con le classiche tre strisce sulle maniche, i polsini e il colletto arancione. Per le trasformazioni delle maglie è iniziata l’autentica età dell’ oro, solamente pochi mesi più tardi sul petto dei calciatori romanisti apparirà anche il glorioso lupetto, mentre nel 1981/82, arriverà anche il main sponsor Barilla.

Paradossalmente questo periodo di così giganteschi cambiamenti (basterebbe pensare alle mute a “ghiacciolo” realizzate dalla Pouchain o alla casacca completamente arancione del campionato 78/79), lascerà spazio ad una svolta decisamente tradizionalista della NR che accompagnerà, nel 1987, il sessantesimo anniversario di fondazione. La NR, tra l’altro, era appena subentrata al primo ciclo della Kappa, che aveva avuto la fortuna di vestire la Roma nella seconda parte della stagione 83/84, realizzando alcune splendide casacche con lo scudetto e la famosa maglia “bianca luce” della finalissima di Coppa dei Campioni.

Concludiamo idealmente il nostro viaggio con la maglia Asics della stagione 96/97: rossa, con sottili righe arancioni lungo tutto il busto che proseguono nei calzoncini. Nel 2000/01 sarebbe ritornato il tempo della Kappa… e quello dello scudetto