
GASPORT (M. CALABRESI) - I caroselli a suon di clacson lungo Viale Tiziano confondono un gruppo di turisti di ritorno da un giro in centro. Dai finestrini spuntano sciarpe e bandiere; le bancarelle fuori dallo Stadio Flaminio hanno già fatto i primi affari: le maglie con le scritte «Ave Adriano» e «Ave Imperatore, Roma ti saluta», sono andate a ruba.
Cento persone corrono verso il cancello del parcheggio: sta uscendo Adriano, dopo aver vissuto un pomeriggio diverso, forse l'inizio di una nuova vita.
Grande attesa I cinquemila del Flaminio lo hanno aspettato per più di un'ora, sotto un sole che picchiava come mai successo quest'anno: la curva Sud piena a tal punto da costringere gli addetti alla sicurezza ad aprire anche parte di quella che all'Olimpico sarebbe la Tribuna Tevere. I primi cori a lui dedicati si sentono in lontananza durante la conferenza stampa: tutti conoscono a memoria la nuova melodia e le parole. Il tempo trascorre con le radio che trasmettono le prime frasi del brasiliano. L'attesa, febbrile, viene premiata poco dopo; la scena, pressappoco quella di dieci anni fa: era il 6 giugno 2000, e Batistuta veniva accolto da una curva in festa all'Olimpico, proprio come Adriano al Flaminio. Non ci fosse stato il Golden Gala, le analogie sarebbero state ancora maggiori.
Apoteosi Adriano, con la maglia numero 8 addosso, stringe la mano ai ragazzi del settore giovanile che erano in campo ad aspettarlo. L'accoglienza? Quella riservata ad un Imperatore, un capopopolo: dopo quel «Daje RomaDaje» pronunciato in un romano ancora da affinare, l'ovazione del pubblico viene ripetuta ogni volta che il brasiliano prende la parola. Il suo nome scandito dallo speaker, come prima di una partita: «Leite Ribeiro». I tifosi rispondono: «Adriano!».
Il passo è ancora affannato, anche un po' pesante: due dei palloni calciati con potenza come regalo per i tifosi non raggiungono neppure la rete di recinzione (primi mugugni); Adriano, dispiaciuto, rimedia e gli altri per poco non finiscono fuori dallo stadio. Poi il giro d'onore e qualche tentativo isolato di invasione, anche solo per toccarlo.
Arrivederci Le ultime foto a centrocampo con una sciarpa e un messaggio per niente in codice («Mo te gonfio») e poi via, in tribuna, a salutare la presidentessa e i giocatori della Roma beach soccer, tra cui il grande amico Buru, che ha invitato l'Imperatore questa sera al Circo Massimo: ci sarebbe andato volentieri, matornerà a Roma soltanto il 1˚ luglio. Niente lancio della maglia, dunque, forse per nascondere le sue rotondità. Il primo fortunato dovrà attendere qualche mese, la fine dell'era della...pancetta e il ritorno della tanto attesa... tartaruga.