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IL ROMANISTA (D.PASTORIN) - Dio salvi il furibondo don Fabio e il pallido Wayne! Si trasforma linno alla luce del disastro del calcio inglese. I maestri mai maestri (una sola Coppa conquistata, in casa, per via di un gol fantasma: chi la fa laspetti, insomma) sono ritornati a Londra con quattro reti sul groppone, umiliati dalla Germania e con Capello che, agitato agitatissimo, si aggrappa, con ossessione mantrica, alla rete non vista dellarbitro uruguayano Larrionda.
Il Rooney visto in Sudafrica è una parvenza di bomber, unipotesi di campione. Cambiamogli nome: non Wayne, ma Hope. Come Bob Hope. Il primo a recitare il mea culpa, eccolo qui: sono io. Avevo previsto lInghilterra finalista e Rooney tra i protagonisti, una Coppa confezionata per loro, Fabio e Wayne. Niente da fare: smentito. Clamorosamente. La verità è che nel football le chiacchiere stanno a zero. Non bastano i proclami, i successi dei club, le reti segnate in campionato. Una nazionale non sinventa. Fabio Capello non è riuscito, questa volta, a lasciare il segno della sua bravura, del suo talento, delle sue intuizioni. Tradito anche da uno dei suoi pupilli: lirriconoscibile goleador del Manchester United. Dallo sciagurato Egidio allo sciagurato Wayne. Consoliamoci con la Germania: divertente, multietnica e con un ct concreto: Joachim Loew, mondiale anche nel look.