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IL ROMANISTA (S.ROMITA) - Che il miglior giocatore di tutti i tempi, oggi c.t. dellArgentina, affermi che è stato un errore non portare Totti al Mondiale, è una cosa importante. Oltre che un dato di fatto. Si potrebbe contestare che un numero dieci che invoca la presenza di un altro numero dieci è scontato.
Anche il calcio tutto movimento dellOlanda aveva Johan Cruyff. Chi ha visto Roberto Baggio sa di che cosa sto parlando. Della capacità di fermare sui lacci una palla che piomba a campanile dentro larea mentre il portiere ti viene incontro gettandosi ai tuoi piedi, e con la coda dellocchio aver già intravisto dove spostare il pallone appena messo a terra in quel minuscolo spazietto a sinistra oltre le sue "manone guantate", per poi riprenderlo e depositarlo in rete e correre braccia larghe a dare e ricevere baci. O galoppare per tutto il campo mentre i difensori provano a chiudere i cancelli in tutti i modi, anche sulle tue ginocchia e nonostante tutto volare leggeri palla al piede tra i pali. Capello, Lippi e Sacchi, convinti di essere più importanti di Baggio, o pensando così di diventarlo, lo hanno boicottato. Mazzone e il Brescia, al contrario, si sono inginocchiati. Solo Carletto Ancelotti ha avuto lonestà intellettuale per dire, dopo non averlo voluto al Parma, perché già in possesso di Chiesa e Crespo, che era stato uno dei maggiori errori della sua vita. Saper ammettere gli errori? Anche questa è roba da uomini, spesso romanisti.