
IL ROMANISTA (V.META) - Fra I tanti striscioni portati dai tifosi che hanno accompagnato la Roma in tutte le partite delle finali scudetto ce nera uno personalizzato, sul quale campeggiava il volto di Amato Ciciretti. Occhi di ghiaccio, sguardo fiero. Il numero dieci degli Allievi campioni dItalia non è uno che passi inosservato
«Quando il mister ha deciso di farmi giocare più indietro, allinizio non credevo che ci sarei riuscito - ha ammesso Amato -. Ho lavorato ogni giorno per non deluderlo. Il gol in finale? È il più importante della mia vita». E pensare che la carriera di Ciciretti avrebbe potuto prendere tuttaltra piega se solo fosse nato qualche ora più tardi. Amato, infatti, compirà diciassette anni il prossimo 31 dicembre e dunque rientra per un pelo nel gruppo dei 93. Il suo arrivo in giallorosso è datato estate 2004, quando non ancora undicenne ha lasciato la Lazio da svincolato. Dotato di grandissima qualità e di un sinistro capace di fare magie (come testimoniano le splendide reti delle final-eight), ha ricoperto i ruoli più diversi, dallesterno sinistro al trequartista, prima di esplodere come play-maker. A Monteverde, dove abita, si sta ancora festeggiando il gol con cui ha regalato lo scudetto alla Roma, anche se parte della sua famglia (molto romanista) lo ha seguito in Toscana. Vista limportanza dellevento, "Amatino" ha sfoderato tutto il meglio del suo repertorio. Atomico, come dicono i suoi fans.