Caso arbitri? Fifa contro i giornalisti

29/06/2010 alle 06:22.

IL ROMANISTA (P.BRUNI) - Come prima. Più di prima. Anzi, se possibile, ancora qualche passo indietro per star sicuri che il calcio, da qui a pochi anni, possa morire. Sembra un parados- so ma questo concetto è figlio della Fifa. Rosetti e il compagno di gioco Ayroldi da una parte, Larrionda e il suo collaboratore Espinosa, dall’altra.

E la Fifa? Come detto, guarda indietro. Nella conferenza stampa di ieri, il portavoce Nicolas Maingot, ha respinto qualsiasi domanda riguardante gli arbitraggi contestati e mostrati ripetutamente dalle televisioni di tutto il mondo. “Non abbiamo intenzione di aprire una discussione sull’operato dei direttori di gara”. Bocca chiusa nonostante le ripetute richieste e domande sul “mancato utilizzo delle immagini video” e sulla gestione pressappochistica da parte della federazione. Non è mancata, poi, una parentesi sull’ostinato rifiuto di ricorrere alla moviola in campo. Anche qui Maingot, ha rimandato il discorso alla posizione dell’International board, l’organismo garante delle regole di gioco. Anzi, il portavoce ha incredibilmente stigmatizzato la diffusione delle immagini del primo gol segnato dell’Argentina, quello realizzato in posizione di off-side, sui maxi schermi all’interno del Soccer : “Non avrebbero dovuto mostrarle”. In serata, poi, intervistato dalla Cnn, il “restauratore” Blatter ha aperto un piccolo spiraglio sull’introduzione di qualche aiuto: “Sono favorevole alle tecnologie video sulla linea di porta ma solo se il dispositivo è accurato e non complicato”. Resta comunque l’imbarazzo per la sua ostinazione verso le nuove frontiere tecniche. Il paragone con altri sport è perdente su tutta la linea: nel tennis ci si sarebbe aiutati con “l’occhio di falco”, nel basket con “l’instant replay” e nel rugby con il “television match officer”.