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GASPORT (A. CATAPANO) - Con la ricetta del pesce fuiuto non si potrà andare avanti allinfinito. Lo sanno pure i calciatori. Dice Mirko Vucinic: «LInter ha un sacco di soldi, noi no. Abbiamo un progetto diverso, puntiamo sui vivai. Ma nel calcio vince chi spende». Larte di arrangiarsi della Roma sta tutta in questo piatto della cucina povera partenopea, recitato anche da Eduardo. Nella costiera amalfitana, il pesce scappato è abbinato agli spaghetti, e il sapore ricreato ad arte da un bicchiere di acqua salata versato su aglio, olio, pomodorini, prezzemolo e peperoncino. Sembra di mangiare un piatto di pesce, ma il pesce non cè, è fuiuto.
A rate Come i soldi, spariti. La Roma non ha liquidità (dovranno garantirla le cessioni, ma quali?), già fatica a mettere insieme i requisiti per iscriversi al prossimo campionato e domani attende lesito delludienza arbitrale tra Italpetroli e UniCredit, che può sparigliare le carte. Ma deve fare mercato, e pure di livello se vuole restare ai vertici. Larte di arrangiarsi trasferita al calciomercato richiede grande fantasia. Con i parametri zero si possono fare buoni affari (Simplicio) e grandi scommesse (Adriano). Poi, però, ad un certo punto i soldi bisogna pure trovarli. Per Behrami, Caceres, Isla, Sanchez, Valdes tutti nomi graditi il sapore non basta. Nemmeno allInter, che per mollare Nicolas Burdisso chiede otto milioni. Una montagna di soldi. Da Milano fanno sapere che con sette si chiude. Ma pure sette sono tanta roba. Fernando Hidalgo è atterrato ieri a Milano e oggi incontrerà Branca. La Roma vorrebbe usare il procuratore (che gli ha offerto lesterno argentino Clemente Rodriguez, a scadenza con lEstudiantes) come grimaldello. Magari riesce a strappare un finanziamento in due-tre comode rate. Amaro In questo scenario, le dichiarazioni di ieri di Mirko Vucinic non fanno una piega. «Io penso soltanto alla Roma ha detto a Sky ma il mio futuro non dipende solo da me. Se arriverà unofferta importante che la Roma riterrà tale, ci metteremo seduti e ne discuteremo. Ma è prematuro».
Nello stesso quadro, invece, le frasi di Giuseppe Sculli suonano un po a presa in giro. «La Roma mi vuole, mi fa piacere, ne devono parlare le due società». Ma il corteggiamento giallorosso non gli è già servito a rinnovare il contratto con il Genoa? Cosa vuole di più?