Berrettini: "Brava Roma, l’Italia deve imparare da te"

30/06/2010 alle 06:56.

IL ROMANISTA (V.META) - Che il settore giovanile giallorosso sia fra i migliori di’Italia non è una novità. Che però la nazionale debba prendere esempio dal lavoro che svolgono a Trigoria è una cosa che può dire solo chi conosce bene il giro azzurro. Paolo Berrettini è l’ultimo ct ad aver vinto il titolo continentale con l’Under 19.

Berrettini, come vede la squadra di Piscedda?

Proprio bene. Durante l’anno l’ho vista giocare e mi ricorda un po’ la mia Italia del 2003 per i giocatori che la compongono. Sono tecnicamente molto bravi e hanno dimostrato anche grande temperamento, che a queste manifestazioni è importantissimo. E poi hanno una difesa molto forte. Perciò dico che sono convinto che l’Under 19 di Piscedda possa raggiungere il nostro stesso obiettivo.
 
Fra i convocati ci sono cinque giocatori cresciuti nella Roma.
 
Eh sì. Devo fare i complimenti alla Roma, per cui fra l’altro simpatizzo, perché da sempre costituisce un serbatoio importante per le nazionali giovanili. Io ho allenato Aquilani, e Cerci. Sono certo che anche questi ragazzi riusciranno a dire la loro sia in nazionale sia in campionato.


Eppure non sempre i giovani riescono a trovare spazio quando lasciano la Primavera.
 
Ma questo non è necessariamente un male. Il campionato Primavera va rivisto perché non riesce a formare completamente i giocatori. La serie B fa crescere i ragazzi, anche se non sempre giocano perché consente loro di allenarsi accanto a compagni più grandi e di accumulare esperienza.


L’ultima Under 19 vincente è stata la sua. Quali affinità vede con quella di Piscedda?
 
Sono due squadre vicine per qualità, anzi forse quella di og- gi è anche superiore. Io avevo solo Aquilani che illuminava il gioco, per il resto era un gruppo di guerrieri. Avevano grande temperamento e non hanno sbagliato nulla, il che è fondamentale in competizioni così. Per questo è importante non sbagliare le convocazioni.
 
Qualche riferimento a Lippi?
 
Guardi, io apprezzo molto Lippi, ma qualcosa dev’essere successo. Qualche giorno fa ho sentito Abete dire che bisogna migliorare i vivai. Con quale coraggio dice queste cose dopo che ha allontanato dalla nazionale uno come me, che di vivai se ne intende veramente, come attestano il titolo del 2003 e il premio "Scirea"?
 
Lei adesso che fa?
 
Ho messo la mia esperienza al servizio della Voluntas Spoleto e dei giovani del Senegal.
 
Aquilani spende sempre parole bellissime per lei.
 
Con Alberto ci sentiamo spesso, di recente ho incontrato anche . Quando ho detto che sarebbero stati il futuro della Nazionale, non erano ancora nessuno. Aquilani ha avuto una stagione sfortunata, spero si riprenda presto perché è un grande giocatore.


Ha visto gli Allievi Nazionali della Roma?
 
Alle finali purtroppo no, ma li avevo visti a Terni. Alla Roma fanno forse il miglior lavoro d’Italia sui giovani, anche perché scelgono di puntare su ragazzi del territorio. In Nazionale dovrebbero seguire il loro esempio.