
GASPORT - Sa soffrire, sa combattere, sa vincere. E soprattutto sa come ci si cuce addosso uno scudetto. La Roma Allievi di Stramaccioni, prima fa illudere la Juventus e poi la trafigge con unazione corale. Anche se avesse potuto scegliere non avrebbe trovato trama migliore. Quando Leonardi stoppa di petto e scatta sul lato destro (mamma mia quanto somiglia a Vucinic, ne sembra un clone), dando palla a Politano che vede Ciciretti pronto al tiro, la Roma vola in paradiso. Il collo piede del biondino, che Stramaccioni da trequartista ha arretrato in regia, sinfila a fil di palo: precisione chirurgica.
Camaleonte Amato Ciciretti si conferma: nelle finali ha segnato quattro gol (uno a gara) confermandosi capocannoniere: sua la rasoiata che permette ai compagni di cucire il tricolore sulla maglia e, quasi certamente, tatuarselo sulla pelle. «Nasco punta - racconta - e da punta ho iniziato a giocare fino a quando, da inizio stagione, mister Stramaccioni mi chiama e mi mette a centrocampo, vertice basso davanti alla difesa. La prima cosa pensata? Non ce la farò mai. Ora invece questo ruolo non lo lascio più».
Gioia a pelle La Roma Allievi è un gruppo granitico, 20 ragazzi che sono un tuttuno. Lo vedi quando si allenano, palleggiano prima della gara, quando entrano in campo per iniziare la gara. Ma la prova, a breve, lavrà anche il mondo del calcio: «Il tatuaggio, il tatuaggio» strillavano nello spogliatoio, e capitan Carboni conferma che probabilmente se lo tatueranno sul serio. Magari piccolo, non vistoso, ma sarà un segno di appartenenza che li accomunerà. Già, quando vite e destini, dalle traiettorie diverse, li dissemineranno sui campi di A, avranno un segno di appartenenza. «Conservate la lista di questa gara - spiega mister Stramaccioni - è storica, tra qualche anno, un bel po di questi nomi li troverete in serie A».
Numeri Stramaccioni, col suo berrettino dordinanza calato sugli occhi a metterne in evidenza lintenso verde, non ha smaniato nel primo tempo quando la Roma soffriva un po liniziativa bianconera. «E la vittoria della qualità e della tecnica. Avevamo una squadra piccola fisicamente malabbiamo spuntata con intelligenza e voglia di vincere. Il merito è solo loro, dei ragazzi: io mi limito ad aiutarli a crescere». E un allenatore che dà... i numeri ed un tecnico che piace. LArezzo lha tentato (prima di scomparire) e dalla qualcuno voleva tentare lazzardo. «Il futuro? Ora festeggio, ho altri due anni di contratto, ma non so se domani sarò ancora qui», dice inquietando un po. Sirene a parte, tenetevi forte e leggete lo score: 34 gare senza una sconfitta, sempre vincente tranne tre pareggi. In serata, riceve pure i complimenti di capitan Francesco Totti. «Un successo da applausi, merito di tutto il settore giovanile. E anche lavventura dei ragazzi di Montella merita applausi. Spero che qualcuno di questi ragazzi possa darci presto una mano in prima squadra».