CORSERA (A. FULLONI) - Cori, applausi. I flash di digitali e cellulari che lampeggiano davanti agli hangar. Tante bandiere. «Nun è successo, ma noi semo contenti lo stesso». Il piccolo striscione sventola orgogliosamente tra la folla che attende larrivo dei calciatori della Roma a Fiumicino. Lo regge Daniela, una signora sulla cinquantina che racconta di aver pensato a cosa scrivere su quel lenzuolo mentre «venivo in aeroporto, assieme a mia figlia. Lei a un certo punto mi ha detto: A ma, sai che cè? Non è successo, e vabbè. Ma io sono contenta lo stesso. Ci siamo guardate e abbiamo capito che quelle parole erano il senso della nostra giornata».
La festa al Leonardo da Vinci si è conclusa alle 20.35, ora del passaggio del pullman della Roma tra i tremila tifosi che attendevano davanti alla Cargo City. Il raduno del popolo giallorosso esultante comincia alla spicciolata, convocato dal tam tam delle radio capitoline galvanizzate dalla vittoria contro il Chievo. I tifosi arrivano in macchina, con i motorini, qualcuno con il treno dalla stazione Ostiense. Alle 18 il traffico in aeroporto è già in tilt. Strade bloccate, auto parcheggiate ovunque. Agli arrivi, la folla già numerosa - tanti ultrà ma anche numerosi papà e mamme con i bambini - comincia a intonare canti e slogan, da «Grazie Roma» a «se saltelli muore Balotelli».
I passeggeri in transito, tra cui molti stranieri, guardano incuriositi. Qualcuno applaude. Intanto carabinieri e polizia pensano a come ordinare linvasione pacifica ed è il dirigente della Polaria, Giovanni Sigillino, che, uno a uno, avverte i tifosi che il pullman sfilerà lontano, oltre il parcheggio a lunga sosta. I più non paiono crederci e restano a sostare al terminal nazionale sino a che le radio romaniste non arrivano in soccorso delle forze dellordine, confermando la notizia. «Tutti alla Cargo City. I campioni sfileranno lì», è il passaparola che rimbalza sulletere.
Ordinatamente, i tifosi si mettono i fila e percorrono a piedi i due chilometri che li separano dal punto di raccolta. Poi il volo Az 1840 atterra: la conferma arriva da un capo ultrà che, arrampicato allinferriata dello scalo merci, dà lannuncio al megafono. Urla, ancora cori, applausi. Che si moltiplicano, assordanti, quando finalmente si vede il pullman giallorosso. La folla si apre per farlo passare. I giocatori salutano dal finestrino. Vucinic e Riise si affacciano per stringere mani e firmare autografi. Qualche tifoso prova ad aggrapparsi alla corriera, che però sallontana (a fatica) dopo un paio di minuti. Un tempo che al popolo romanista pare sufficiente per esultare assieme alla squadra. «Nun è successo, ma semo contenti lo stesso», sorride Daniela mentre sincammina verso la macchina tenendo per mano la figlia.