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Totti, una notte per fare la storia

05/05/2010 alle 12:26.

CORSPORT (P. TORRI) - - L’uomo dei record vuole tim­brarne un altro. Per avere il monopolio assoluto nel libro dei record della storia giallorossa. Può farlo stasera, stadio Olimpico, ancora una volta Roma con­tro Inter, ancora una volta una coppa da assegnare a bordo campo, ancora una volta con la certezza che, comunque andrà, non finirà qui, ci sarà un altro faccia a fac­cia il prossimo agosto, quando e dove ce lo farà sapere la Lega, ci sarà in palio pure la Supercoppa.



BACHECA - L’uomo dei re­cord non può essere altri che France­sco che, stasera, con la sua Roma proverà a vincere la terza Coppa Italia della sua carriera. Dovesse succedere, per il capitano romanista si tratterebbe del sesto successo con l’unica maglia della sua vita, ci sono anche uno scu­detto e due Supercoppe. Pure qui, mai nessuno come lui. Il primato per un gio­catore è di cinque, un primato che Tot­ti, a oggi, condivide con altri quattro giocatori che un certo peso nella storia romanista lo hanno avuto. Si tratta in­fatti di Franco Tancredi, Carlo Ancelot­ti, Sebino Nela e Bruno Conti, tutti, co­me detto, con cinque successi, uno scu­detto e quattro coppe Ita­lia, quelle vittorie, cioè, che hanno contrassegnato la splendida Roma degli anni Ottanta. A dirla tut­ta, per la verità, Bruno Conti potrebbe appellarsi agli annuari della Panini, sostenendo di aver vinto sei manifestazioni. In più, per il campione di Nettuno, ci sarebbe anche la coppa Italia della stagione 1990-91, quella alzata al cielo dall’indi­menticabile donna Flora Viola a Maras­si dopo aver battuto nel doppio confron­to la Sampdoria. Il nome di Conti, in quella stagione, faceva parte della rosa a disposizione di Ottavio Bianchi, solo che, anche a causa dei pessimi rappor­ti tra il tecnico e il giocatore, di fatto Conti si ritirò prima dal calcio, al pun­to che la sua partita d’addio, in un Olim­pico strapieno, si giocò prima di quella finale di Coppa Italia.



CARRIERA - , in ogni caso, vuole pure questo record, quello del romani­sta che ha vinto di più, non avendo peraltro lasciato da parte l’idea di arricchi­re ulteriormente, a breve, il suo ineguagliabile cur­riculum da giallorosso.

Che, aggiungendo con la maglia azzurra, un titolo Mondiale, un Europeo un­der 21, una medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo, un ti­tolo di capocannoniere del campionato italiano, una Scarpa d’oro e, pure, un se­condo posto a un Europeo che l’Italia di Zoff avrebbe strameritato di vincere, fanno un numero totale crediamo in to­tale controtendenza con chi si ostina a dire che non ha vinto nulla o qua­si.

Certo, se fosse andato al Real o al Mi­lan, staremmo qui a parlare di altri nu­meri, ma la scelta del capitano romani­sta è stata una scelta di cuore e per que­sto andrebbe ancora di più rispettata.



MONDIALE
- Volendo, in questo finale di stagione, non si gioca solo Coppa Italia e scudetto. C’è anche un’ipotesi Mondiale che certamente non è tramontata del tutto. Ha due partite per convin­cere definitivamente il ct con cui ha trionfato in Germania. Quella di sta­sera contro l’Inter, poi quella di domenica pros­sima sempre all’Olimpico contro il Cagliari. Dopo Lippi deciderà, per l’esattezza l’undici maggio quando il ct comunicherà al mondo la lista vincolante da inoltrare alla Fifa dei trenta convocati per il Su­dafrica. al momento non ha rice­vuto ancora nessuna convocazione, ma a uno così il ct davvero rinuncerà sen­za farsi troppi problemi?