Totti, l’abbraccio della gente

09/05/2010 alle 13:34.

CORSPORT (P. TORRI) - Ha pensato pure al ritiro. Che non ci sarà, ma il solo fatto di averlo preso in considerazione, crediamo possa dare la sensazione del momento che sta attraver­sando Francesco Totti. Un momento che non è un’ere­sia definire come uno dei peggiori di tutta la sua car­riera. Amareggiato, deluso, arrabbiato, stupito, sceglie­te voi l’aggettivo che prefe­rite, in ogni caso non sba­glierete. Il putiferio che si è scatenato intorno al suo no­me dopo il brutto e colpevole fallo (perché è così e lo stesso giocatore è il primo a sa­perlo), lo ha riportato indietro nel tempo, facendogli capire che nei suoi confronti non è cambiato nulla rispetto al passato.



Ha scelto di stare in silenzio fino alla conclusione. Poi parlerà. Ieri, peraltro, at­traverso il suo sito ufficiale, ha voluto co­munque ribadire il suo impegno e il suo so­stegno all’Unicef di cui è orgogliosamente ambasciatore: «Provo una grande amarez­za al pensiero che un gesto istintivo come quello che ho commesso sul terreno di gio­co, possa gettare un’ombra su questo mio impegno sin­cero e chiedo a tutti di non strumentalizzare quanto ac­caduto all’Olimpico per mettere in cattiva luce il mio ruolo al fianco dell’Uni­cef, un’organizzazione che opera su terreni ben più im­portanti, quelli dove in gioco è la vita di milioni di bambini » . Per il re­sto, bisognerà attendere la conclusione del campionato. E il resto si preannuncia piut­tosto clamoroso.



In questi giorni sta valutando tutto quel­lo che è accaduto, poi tirerà le sue conclu­sioni. C’è stata, comunque, una frase anti­cipatrice detta dal capitano romanista. Quel « sono rimasto solo » detto attraverso la rubrica che cura su questo giornale. Una frase che non può non preoccupare. Perché non può essere certo una sorpresa se in tanti parti e ambienti di questa Italia, su si è deciso di puntare il dito e lasciarlo solo, ma un po’ di stupore non può non esserci se si pensa a quella solitudine scelta anche da queste parti, quindi Roma compresa. C’è anche questo dubbio nella testa di . Il suo rapporto con la proprie­tà è sempre stato molto buo­no, in passato la dottoressa Rosella Sensi, in svariate occasioni era scesa in campo per sostenere il suo capitano. Questa volta non è successo e la cosa non è passata inos­servata.



si aspettava di essere soste­nuto dalla sua società, non è accaduto. An­che su questo dovrà riflettere. Un ulterio­re elemento che, in questi giorni, gli ha fat­to pensare di tutto e di più, addirittura al ritiro a fine stagione e, pure, alla possibili­tà di andare a chiudere la carriera da qual­che altra parte, lui che ha sempre indossa­to una sola maglia, quella giallorossa che ha sentito sempre come una seconda pelle.


Quella maglia, numero dieci, che oggi all’Olimpico in migliaia i tifosi gialloros­si indosseranno per dimo­strare, se mai ce ne fosse bi­sogno, il totale sostegno al loro capitano. E chissà che non siano propri i suoi tifosi, quelli che non lo hanno mai tradito, quelli che c’è un capitano, c’è solo un capitano,

quelli che si sono alzati 243 volte gridando per un gol del loro idolo, non abbiano pure la forza di far scomparire tutti quei brutti pensieri con cui il capitano giallorosso sta convivendo da mercoledì scorso.