CORSPORT (P. TORRI) - Ha pensato pure al ritiro. Che non ci sarà, ma il solo fatto di averlo preso in considerazione, crediamo possa dare la sensazione del momento che sta attraversando Francesco Totti. Un momento che non è uneresia definire come uno dei peggiori di tutta la sua carriera. Amareggiato, deluso, arrabbiato, stupito, scegliete voi laggettivo che preferite, in ogni caso non sbaglierete. Il putiferio che si è scatenato intorno al suo nome dopo il brutto e colpevole fallo (perché è così e lo stesso giocatore è il primo a saperlo), lo ha riportato indietro nel tempo, facendogli capire che nei suoi confronti non è cambiato nulla rispetto al passato.
Ha scelto di stare in silenzio fino alla conclusione. Poi parlerà. Ieri, peraltro, attraverso il suo sito ufficiale, ha voluto comunque ribadire il suo impegno e il suo sostegno allUnicef di cui è orgogliosamente ambasciatore: «Provo una grande amarezza al pensiero che un gesto istintivo come quello che ho commesso sul terreno di gioco, possa gettare unombra su questo mio impegno sincero e chiedo a tutti di non strumentalizzare quanto accaduto allOlimpico per mettere in cattiva luce il mio ruolo al fianco dellUnicef, unorganizzazione che opera su terreni ben più importanti, quelli dove in gioco è la vita di milioni di bambini » . Per il resto, bisognerà attendere la conclusione del campionato. E il resto si preannuncia piuttosto clamoroso.
In questi giorni sta valutando tutto quello che è accaduto, poi tirerà le sue conclusioni. Cè stata, comunque, una frase anticipatrice detta dal capitano romanista. Quel « sono rimasto solo » detto attraverso la rubrica che cura su questo giornale. Una frase che non può non preoccupare. Perché non può essere certo una sorpresa se in tanti parti e ambienti di questa Italia, su Totti si è deciso di puntare il dito e lasciarlo solo, ma un po di stupore non può non esserci se si pensa a quella solitudine scelta anche da queste parti, quindi Roma compresa. Cè anche questo dubbio nella testa di Totti. Il suo rapporto con la proprietà è sempre stato molto buono, in passato la dottoressa Rosella Sensi, in svariate occasioni era scesa in campo per sostenere il suo capitano. Questa volta non è successo e la cosa non è passata inosservata.
Totti si aspettava di essere sostenuto dalla sua società, non è accaduto. Anche su questo dovrà riflettere. Un ulteriore elemento che, in questi giorni, gli ha fatto pensare di tutto e di più, addirittura al ritiro a fine stagione e, pure, alla possibilità di andare a chiudere la carriera da qualche altra parte, lui che ha sempre indossato una sola maglia, quella giallorossa che ha sentito sempre come una seconda pelle.
Quella maglia, numero dieci, che oggi allOlimpico in migliaia i tifosi giallorossi indosseranno per dimostrare, se mai ce ne fosse bisogno, il totale sostegno al loro capitano. E chissà che non siano propri i suoi tifosi, quelli che non lo hanno mai tradito, quelli che cè un capitano, cè solo un capitano,
quelli che si sono alzati 243 volte gridando per un gol del loro idolo, non abbiano pure la forza di far scomparire tutti quei brutti pensieri con cui il capitano giallorosso sta convivendo da mercoledì scorso.