Totti firma gol d’amore

10/05/2010 alle 12:05.

IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Tutti per Totti? No, Totti per tutti. Olimpico tappezzato con le maglie giallo e rosse numero 10? Ecco, allora, la doppietta del capitano per portare la Roma alla vittoria numero 23 in campionato. Due gol anche per rispondere, con i fatti, a tutti coloro che pensavano che ormai Francesco fosse bravo solo a tirar calci agli avversari. Se la Roma può ancora sognare lo scudetto, lo deve ai due gol del suo capitano, salito a quota 192 reti in serie A. Numeri che ormai non fanno più impressione soltanto a chi non ha voglia di impressionarsi: 25 centri stagionali, 245 complessivi con la maglia del suo cuore in 569 partite.

Altro? Accompagnato quasi mano nella mano dalla propria gente, ha guidato la Roma alla vittoria. «L’Olimpico era davvero magnifico: così tanto affetto nei miei confronti in un momento per me davvero difficile. Grazie di cuore alle persone che mi sono sempre rimaste vicine e alle tante persone che indossavano la mia maglia: la mia maglia che è anche la vostra maglia, sono i nostri colori e il nostro orgoglio. Ai compagni e a tutti coloro che vivono per la Roma una sola cosa: crediamoci fino alla fine», il suo pensiero post partita via internet.

Tutti per , e in migliaia, Ilary, Cristian e compresi, in tribuna o in curva con la maglia del capitano, moltissimi indossandola al contrario, cioè con numero e nome davanti e in bella vista. Orgogliosi di mostrare quel numero, quel nome. E striscioni, bandiere e drappi a lui deicati in ogni angolo dello stadio (“A difesa della maglia, a difesa di una fede onore a te capitano”, quello grande in ) per testimoniare un amore infinito e a prova di tutto. Accolto durante il riscaldamento dalle note di Anch’io sono Francesco di Marco Conidi, il capitano ha ringraziato più volte la sua gente agitando le braccia e, per un attimo, il suo volto si è aperto ad un sorriso. “ non si discute, .....si ama!”, il messaggio via striscione che gli ha lanciato Ilary, dal palchetto in Monte Mario, quando Francesco è entrato in campo tenendo in braccio i due figli.

Poi, dopo il fischio finale di Bergonzi, sia Cristian che hanno fatto invasione di campo (imitati dai figli degli altri giocatori) e a quel punto Francesco è apparso un professionista appagato e un papà felice. Si è coccolato i suoi gioielli (è stato costretto pure a far fare la pipì a Cristian, lì mezzo nascosto vicino ai cartelloni pubblicitari...); li ha scorrazzati per il campo dopo aver rubato l’auto elettrica che si usa per gli infortunati, suonando continuamente il clacson; ha ringraziato mille volte il suo pubblico; ha quasi scavalcato il cancellone giallo della Sud per andare a salutare i tifosi di quel settore infine, una mezzora abbondante dopo la fine della partita, è rientrato negli spogliatoi con gli eredi per mano. Prima di lasciare lo stadio, scortato dalla family al completo,

Francesco incontrando in mixed zone un paio di amici di lunga data che indossavano la sua maglia ha sussurrato “è l’ultima volta che ve la mettete...”, ”può darsi che sia stata l’ultima partita...”. Conoscendolo, scherzava. Ma occhio agli scherzi perchè Francesco, al di là della doppietta rifilata al Cagliari, al di là dell’amore ricevuto dalla propria gente, al di là di tutto è ancora (molto) arrabbiato per il trattamento ricevuto dopo quel calcio rifilato a Balotelli.

E non soltanto dai suoi nemici di professione. Non gli è piaciuto, ad esempio, anche il comportamento di chi, per scelta o per mestiere, dovrebbe essere dalla sua parte. Il capitano, l’altro giorno, ha messo per iscritto che soltanto a fine stagione farà chiarezza su tante cose, anche sul suo futuro.

E difficilmente cambierà idea, cioè lo farà prima per i due gol al Cagliari. Chissà se tutti quei tifosi che ieri si sono dimostrati orgogliosi di essere Francesco lo aiuteranno a mettere alle spalle tutto e tutti, e a ricominciare come se nulla fosse accaduto. Chissà...