Totti e De Rossi: «A testa alta»

17/05/2010 alle 12:57.

IL MESSAGGERO - Sdraiato in mezzo al campo, il capitano ha impiegato qualche minuto, dopo il fischio finale di Tagliavento, per rialzarsi. Stanco sì, ma soprattutto stremato per la delusione di non esser riuscito a vincere il secondo scudetto con la maglia della Roma. Poi, una volta recuperate un po’ di forze, Francesco Totti insieme con i compagni si è portato a passo lento sotto la curva occupata dai tifosi giallorossi: ha cominciato ad applaudire la sua gente, l’ha ringraziata e, per farlo ancora più da vicino, è uscito dal campo. Ecco, proprio nel

Ci ha provato fino all’ultima partita, alla pari dei suoi compagni, ma tutto è risultato inutile.

Gli resta, se non altro, per la sesta volta di fila l’etichetta di miglior cannoniere di campionato della Roma, stavolta in tandem con Vucinic, con quattordici gol, venticinque in totale considerando le coppe. E tra un paio di giorni farà chiarezza sul proprio futuro. «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Abbiamo dato tutto quello che avevamo. E’ il momento di ringraziare i nostri sostenitori ancora una volta, perché non è mai abbastanza. Le emozioni di questa stagione sono da dedicare interamente a loro. Sono tifosi speciali... anzi di più, sono unici. Loro sono il vero cuore della Roma. Loro sono la Roma. Grazie...», ha dettato al suo sito internet.

Ecco , entrato in campo tenendo in braccio la figlioletta dell’amico Pinzi.«Conta poco essere campioni d’Italia a fine primo tempo. Ce lo aspettavamo che potesse finire così. Però, ogni volta alla fine del primo tempo siamo avanti e cresce la speranza. Purtroppo quello dell’Inter era un risultato prevedibile. Rimpianti? Ci sarebbero, ma se andiamo ad analizzare bene le vittorie con la , nei derby e con la , se quelle partite fossero finite in pareggio nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Ci può stare la sconfitta contro la Sampdoria. Una partita in cui meriti di vincere e invece perdi. Se mi brucia? Non giochiamo per fare i complimenti agli altri. Giochiamo per vincere. Brucia anche ai tifosi che stavano qui. Qui abbiamo qualcosa di diverso, lo può capire solo chi è romano. Ma uno stadio come quello che si è visto stavolta difficilmente si potrà vedere in futuro per le nuove leggi legate ai tifosi».

E ancora. «Un voto alla Roma? Non li so dare i voti, ma se ci avessero detto a inizio stagione che saremmo arrivati secondi a due punti dall’Inter avremmo messo una firma grande come una casa. E’ stato un campionato diverso rispetto a due anni fa. Se loro (l’Inter, ndi) fossero stati eliminati in , lo avrebbero vinto prima. Non gli si può dire nulla, in riferimento a quanto avevo tirato in ballo nel 2008 (aiutini..., ndi)». Quindi una parentesi sull’Italia. «Sono un po’ cotto, la forma però si riprende per un avvenimento così importante. Oggi non riesco a vedere oltre questa sconfitta.... Avrei fatto a cambio con Cambiasso, che non è stato convocato in nazionale. smette? No, ci mancherebbe altro che smettesse...». Provocazione dallo studio di Sky: due anni fa dopo una grande stagione avete fatto male... «Anche due anni fa pensavo che l’anno dopo saremmo stati competitivi. Mi gratto e proverò a lavorare in questa direzione».