Striscione anti-Totti Roma alza la voce

18/05/2010 alle 11:47.

GASPORT - Nella giornata del dolore per l’ennesimo agguato ai soldati italiani in Afghanistan, i politici non rinunciano a giocare la loro piccola partita calcistica. Mentre a Velletri (Roma) e Bitetto (Bari) si piangono altri due giovani caduti, i parlamentari si occupano di Siena-Inter e dello striscione interista contro Totti. Comincia il ministro della Difesa Ignazio La Russa, fede nerazzurra, che trova il tempo per completare il senso delle sue dichiarazioni di domenica sera («Il Siena si vergogni, ha giocato per la Roma»). «Volevo dire solo che i toscani sono stati troppo catenacciari». Segue comunicato del



Multatela
Nel mezzo, mentre da Siena rispondono a La Russa (Mezzaroma: «Il nostro comportamento dovrebbe essere considerata la normalità, non un’eccezione » ; Vergassola: «Nulla di cui vergognarci»; e il sindaco Maurizio Cenni: «Abbiamo onorato lo sport, La Russa è incomprensibile»), si consuma un’altra polemica calcistico-politica sullo striscione anti- visto sul pullman interista domenica sera in piazza



Duomo. Claudio Ranieri, che su La Russa se l’era cavata con una frecciatina («Da interista era abituato al trattamento della Lazio»), protesta in modo molto sensato. «Lo striscione è una caduta di stile — dice —, ma può anche far parte della goliardia del calcio. Però mi aspetto che venga sanzionato come i pollici di (20.000 euro di multa, ndr), solo così ci sarebbe giustizia. Anche se tra i due gesti c’è una bella differenza: i pollici erano dedicati ai nostri cugini laziali e rivolti ai nostri tifosi, lo striscione invece a tutta Italia». Quanto chiede Ranieri è possibile. La Procura federale aprirà un fascicolo per violazione dell’articolo 1 del codice di giustizia sportiva (lealtà). Per un episodio simile (pessimo striscione contro gli interisti), nel 2007 Ambrosini e il Milan (per responsabilità oggettiva) furono deferiti e multati: 8 mila euro ciascuno. Solo che la sanzione arrivò nove mesi dopo.



Finitela
Bisogna mettersi l’animain pace ed attendere. Intanto, per i romanisti è chiara la differenza di stile: noi sappiamo perdere (anzi, «diversamente vincere»), gli interisti non sanno vincere. «Lo striscione si poteva evitare, è una caduta di stile», dice Gian Paolo Montali. E mentre Abete invita a non farne un dramma («Non rovini la giornata di festa»), ne fa una questione di costume: «Quello striscione è lo specchio dell’Italia e di una certa politica, quella che chiede le scuse ufficiali del Siena per aver affrontato l’Inter a testa alta». Ovviamente, la politica si è occupata anche dello striscione su , ma in questo caso trattasi solo di consiglieri comunali e regionali.