IL ROMANISTA (D.GIANNINI) - «I nostri tifosi ci sono sempre, sono da lacrime agli occhi». A tre giorni dallultima partita di campionato, che stabilirà se quella della Roma verrà ricordata
Insomma, i toscani proveranno a fare lo sgambetto ai nerazzurri, quello che per poco non riuscì sia allandata sia al ritorno contro la Roma. «Speriamo bene - spiega il Pek -. Limportante sarà fare risultato noi e poi vedere. Speriamo che accada quello che speriamo». Quello che sperano tutti i romanisti. Un sogno che può essere portato avanti solo a patto di prendere i tre punti a Verona. Un compito meno complicato se in campo cè il piccolo, grande David a dettare i tempi e a disegnare traiettorie. Buone notizie in questo senso sono arrivate ieri da Trigoria dove il cileno ha svolto lavoro differenziato. Già qualcosa, vista la botta al collo del piede rimediata il giorno prima. Lui di quella non ne ha neanche parlato, facendo accenno ai consueti fastidi al ginocchio che lo condizionano da tempo: «Ho avuto un po di problemi, ma è lultimo sforzo, voglio stringere i denti. Poi avrò un mese per risolvere i miei problemi». Dopo Verona sarà vacanza per tutti i giocatori che non andranno al Mondiale, lui compreso. Perché Pizarro qualche anno fa ha rinunciato alla nazionale cilena per dare il massimo per la Roma. Per vincere qualcosa di importante. E domenica cè la possibilità di farlo. Una partita di unimportanza enorme, eppure affrontata con poca pressione addosso, perché sarà tutta sulle spalle dellInter. Come ha preparato il match Ranieri? «Molto tranquillamente - ha rivelato Pizarro -. Siamo coscienti che è una giornata fondamentale. Speriamo di arrivare nella migliore forma possibile domenica.
Con il conforto dei nostri tifosi che ci saranno come sempre. Ai tifosi non si può dire nulla anche per quello che è successo con Francesco domenica scorsa, da lacrime agli occhi». Già, Ranieri, che secondo alcuni organi di stampa potrebbe lasciare la Roma la prossima stagione nel caso in cui arrivasse una chiamata dalla federazione per la panchina della Nazionale. Secca la risposta del cileno sulla questione: «Non credo, ma comunque sono decisioni personali». Il Pek sembra non voler sprecare tempo, parole ed energie in altre cose che non siano il campo, il Chievo, lo scudetto. Perché bisogna vincere per non avere rimpianti, per poter di- re di averci provato fino in fondo. Perché una volta finita la partita non si può tornare indietro, non la si può rigiocare. Certo che, se fosse possibile riavvolgere il nastro, Pizarro saprebbe bene a che punto fermarsi, saprebbe dove cambiare la storia di questo campionato: «Cosa rigiocherei? Il secondo tempo di Roma-Sampdoria, ovviamente». E come lui tutti i romanisti. Quelli che nonostante tutto andranno in 15mila a sostenere i loro colori. Quelli che sono sempre vicini e che difendono la loro amata dagli attacchi che arrivano dallesterno. Quelli che «sono da lacrime agli occhi».