IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Al posto dellInter, mi sarei vergognata di vincere così». E la rabbia di Rosella Sensi, spegnendo il televisore dopo la gara dellOlimpico. Attacca, disgustata e ovviamente delusa. La devono calmare, al telefono, il direttore generale Gian Paolo Montali e il consulente Enrico Bendoni. Ma la
«È un paradosso definire il calcio italiano il più bello del mondo dopo aver visto questa gara...» sospira la Sensi. Che si rivolge alla sua gente, con la frase più amara: «La gioia dei tifosi della Roma non vale meno di quella dei tifosi dellInter». Tornando alla telecronaca e alle opinioni espresse (anche a fine partita) e ricevute diverse lamentele dagli stessi sostenitori giallorossi, oggi la Roma protesterà ufficialmente con i vertici di Sky. «Non pensavo mai che i miei occhi potessero vedere quanto hanno visto nella gara dellOlimpico». Gian Paolo Montali tira fuori tutta la sua amarezza. A differenza di Rosella Sensi, tiene fuori dal suo discorso la squadra di Mourinho, anche per non accendere ulteriormente la finale di Coppa Italia, in programma mercoledì sera, proprio contro i nerazzurri. «Anche lInter e il suo tecnico erano in evidente imbarazzo. E non centra niente la squadra, perché ha fatto la sua partita. Ma neanche i giocatori nerazzurri si aspettavano un avversario così rinunciatario». La sua conclusione va oltre la gara di ieri sera: «Non ha perso solo la Lazio, ma tutto lo sport e soprattutto il nostro calcio». E aggiunge: «Sono preoccupato per il clima nella nostra città. Oggi e soprattutto in futuro». Bruno Conti si trattiene: «Vista la partita, meglio non commentare».
Claudio Ranieri, invece, pensa solo al suo gruppo: «Noi non ci arrendiamo, lo avevo detto prima di Parla e lo ribadisco ora. Questa Roma ha proprio il mio spirito, non molla. E lotta in ogni situazione, a testa alta. Vogliamo provarci, sino allultima partita e allultimo secondo. Siamo in corsa e non è finita». Né delusione né amarezza, dopo il risultato di Lazio-Inter. Solo grande realismo, prendendo atto della situazione a fine posticipo: secondo posto, a 2 punti dalla capolista. Passata una notte in testa alla classifica, dopo il successo del Tardini, lallenatore si vuole gustare il finale di stagione. Cè anche, prima delle ultime due gare di campionato, la parentesi della Coppa Italia, già vinta dal tecnico nel 96 quando era sulla panchina della Fiorentina. «Ci tengo tantissimo, si gioca a casa mia. Affronteremo la squadra che lotta per essere la più grande dEuropa: spinti dallOlimpico, proveremo a metterle i bastoni tra le ruote».
Ranieri torna da Parma con ulteriori certezze. Per il presente e anche per il futuro. «Cè stata la reazione: questa squadra sa sempre come comportarsi dopo un risultato negativo. Più volte siamo caduti, sempre ci siamo rialzati. Ero convinto della prestazione, poi sono gli episodi che ti fanno piangere o sorridere». il riferimento è a quelli non favorevoli nella gara contro la Sampdoria paragonati a quelli di Parma decisivi per tornare subito al successo. «A noi non regala niente nessuno, dallinizio di questa stagione. E va bene così. Anche per questo la squadra piace ai tifosi. Di questa volata, sono proprio felice di vederli sempre con noi. È la cosa più bella».
La Roma, per passare al Tardini, deve dare il meglio di sé. Gara tesa, a tratti anche cattiva. «Complimenti al Parma», ripete più volte Ranieri nel dopo partita. Con un elogio molto particolare: «Se la squadra di Guidolin avesse lottato e giocato come ha fatto contro di noi avrebbe sicuramente ottenuto un piazzamento in zona Champions». «Lo sport deve essere così: sono per le partite maschie» è il suo modo di apprezzare la prova degli avversari. Nel 2007 salvò proprio il club di Ghirardi dalla retrocessione. Non è che si aspettasse il mancato impegno dalla sua ex squadra, non è certo uno che ragiona così. Avrebbe voluto vedere, però, meno veleno dai protagonisti gialloblù. Calciatori, allenatori e dirigenti.