IL MESSAGGERO (P.P. MOCCI) - «È finita». E il pensiero pressoché unanime dei tifosi giallorossi dopo la disfatta di ieri sera della Lazio contro lInter.
Non è bastata insomma che una tifoseria intera, o quasi, quella giallorossa, votasse per una maledetta notte la causa biancoceleste. «Ho tifato Lazio - dichiara Federico Zampaglione, regista e leader dei Tiromancino - perché ho ancora addosso la delusione per la partita con la Sampdoria e avrei voluto rivedere la Roma in testa». Anche la sua compagna, Claudia Gerini, tifosa romanista, ha sperato fino allultimo in un risultato positivo della Lazio. «Laquila su Roma non ha preso il volo, peccato, ma io ci spero ancora». «Vedere il popolo biancoceleste gioire mi avrebbe commosso - afferma Massimo Ghini deluso dal risultato negativo della Lazio contro lInter - Ho tifato Lazio e non capiterà mai più nella mia vita. Ma lho fatto per una giusta causa, perché il fine giustifica i mezzi. Se la Lazio avesse vinto avrebbe dato un senso ad una stagione davvero opaca. Da stamattina avrebbe festeggiato matematicamente il suo effimero scudetto, la salvezza, e invece dovrà penare ancora». Anche Massimo Wertmuller, attore con la Roma nel sangue, ha dovuto ingoiare un boccone amaro. «Ho detto Forza Lazio alla tv - ammette - ma un attimo dopo me ne sono pentito. Ho seguito semplicemente quello che il nostro Capitan Futuro, Daniele De Rossi, ha detto di fare: sostenere la Lazio affinché riuscisse a fare almeno un punto contro lInter. E così, da suo grande ammiratore, mi sono fatto trasportare. In fondo, una volta nella vita, si può anche tifare Lazio. Noi attori mentiamo per natura. Una volta, in uno spettacolo teatrale, ho interpretato un assassino. Ma dopo due ore era tutto finito. Un po come ieri sera». Il re dei dj Claudio Coccoluto è uno di quelli invece che non ce lha fatta a tifare Lazio. «Tifare è una parola grossa anche per un moderato come me. Diciamo che ho sperato fino allultimo che gli Dei dello Sport facessero qualcosa. Ma evidentemente era scritto così». Anche Enzo Salvi, alias Er Cipolla, ha fatto molta difficoltà a tifare biancoceleste anche per soli 90 minuti. «Ho delegato mio padre Tonino e mio fratello Marco che sono laziali, avrebbero sicuramente fatto meglio di me: gli ho dato carta bianca, ma non è bastato». Ma ieri sera, davanti alla tv, cera anche un fronte di oppositori. Chi, romanista purosangue, non ce lha fatta a gridare Forza Lazio, anche soltanto per una notte. In particolare i più giovani e quindi sfrontati, come Emanuele Propizio e Paolo Verdone. E il giovane Verdone, nonostante la vittoria dellInter, ci crede ancora. «Io dico che dobbiamo provarci fino alla fine - sprona il figlio di Carlo - vinciamole tutte e vediamo lInter che fa, chissà magari pensando alla finale di Champions si distrae. E poi non mi voglio perdere mio padre mezzo nudo che fa il bagno nel Fontanone».