
IL MESSAGGERO (R.RENGA) - Strano accostamento, direte: Totti potrebbe sul serio lasciare; Sacchi potrebbe sul serio ritornare in Nazionale, con uno dei suoi in panchina: il preferito Tassotti o Costacurta o Paolo Maldini. Entrambi gli avvenimenti destinati, eventualmente, a lasciare il segno e a fare la storia calcistica del nostro paese. Francesco Totti, dopo ciò che é successo (no di Lippi, panchina di Ranieri, vuoto verbale della società e uscita sbagliata di Montali, parzialmente rettificata), ha deciso di cambiare canale.
Il momento, per Francesco e per la Roma (che perderebbe il giocatore che la rende unica e appetibile) è delicatissimo. Ricorda laltro vissuto dopo gli Europei portoghesi, quando il Real cercò di approfittare della sua solitudine per regalargli la maglia e una penna per firmare un contratto miliardario. Totti guardò e riguardò il foglio che lavrebbe trasformato in Paperone e poi lo gettò, accartocciato, nel cestino: troppo forte laffetto per la città, per la squadra, per i suoi fans. I tifosi hanno fatto ciò che dovevano. Pare che anche Rosella Sensi avesse una maglietta di Francesco, ma non basta. La società deve sollecitarlo, stargli vicina, fargli capire che non può fare a meno di lui, difenderlo in privato e in pubblico: al ristoratore Rajola doveva, per esempio,rispondere, senza offesa, il cuoco di Trigoria. Ranieri e Montali cerchino le parole giuste per ricucire. Da parte nostra, possiamo dirgli che altrove non ce lo vediamo e che non ha letà della pensione, tanto che consideriamo un grave errore lesclusione dalla lista azzurra per far posto, pensiamo, a dieci giocatori della Juve.
E più che mai il miglior calciatore italiano, uno dei più forti di ogni tempo, il solo capace di cambiare pelle e ruolo e deve ancora farci vedere come se la cava da regista, da centrale difensivo e da portiere. E se lascia, il calcio (che già ci piace sempre meno) sarà unaltra cosa per noi, per la Roma, per i tifosi e, lo ammetta, per lui. Ci sono due allenatori giusti per la Nazionale: Prandelli e Ranieri. Il primo è prigioniero dei Della Valle. Il secondo? Ci pensino lui e la Roma: unoccasione così non capita più. Prevedendo il doppio no, la Federcalcio ha studiato una brillante soluzione: un giovane in panchina e un maestro in tribuna, un direttore tecnico di prestigio nazionale e internazionale, cui i club possano con difficoltà ribellarsi.
Arrigo Sacchi, appunto, chiamato il professore in tutto il mondo. Mauro Tassotti ha lesperienza giusta, ma si libera solo se il Milan gli preferisce Galli. Maldini sembra più un ambasciatore. Costacurta è un po verde. Si tratterebbe in ogni caso di una soluzione temporanea, in vista degli Europei: va aperto un nuovo ciclo azzurro avendo per obbiettivo i mondiali in Brasile.