LIBERO (F. PERUGINI) - Capitan Futuro restituisce la fascia. Non è un addio quello di Daniele De Rossi alla Roma, ma ci assomiglia molto. Le parole del centrocampista aprono scenari inattesi sulla sua permanenza in giallorosso e sconvolgono il mondo romanista. «Con la Roma ho legami eterni. Finchè non mi cacciano rimango qui. Se però alla società dovesse arrivare unofferta irrinunciabile, non sarebbe per me un sacrificio né un gesto damore andare al Real», ha detto De Rossi commentando le voci sullennesimo assalto delle merengues, «in Italia non potrei mai giocare in unaltra squadra, lestero sarebbe unesperienza importante».
Per la prima volta in carriera De Rossi valuta lipotesi di poter chiudere la sua storia damore con la Roma, iniziata da ragazzino ma coronata solo da due coppe Italia e da una Supercoppa italiana. Davvero poco per un giocatore che ha esordito a 18 anni in Champions League ed è diventato titolare in giallorosso e in Nazionale appena tre anni dopo.
Il presidente dei blancos, Florentino Perez, ringrazia, i tifosi romanisti no. La rabbia monta sui forum giallorossi, anche se in pochi credono davvero in un addio di De Rossi. Il mercato infatti non è una priorità al momento («ho detto a tutti di non rompermi le scatole, ora voglio pensare alla Nazionale», ha chiarito il giocatore), anche se queste frasi fanno intendere che qualcosa sia cambiato nel rapporto tra il centrocampista e il mondo giallorosso.
VOGLIA DI CAMBIARE
Colpa forse dellennesima delusione, di un altro scudetto sfuggito all'ultima giornata. «La Roma non è mai stato un sacrificio, ma un onore», ha ribadito il giocatore, «mi pesa pensare che se fossi andato via qualche anno fa avrei già vinto. Le delusioni fanno parte della mia carriera».
A 26 anni De Rossi ha fame di trionfi, quella fame che spinse Francesco Totti alla stessa età ad accettare unofferta proprio del Real Madrid. Il Pupone tornò poi sui suoi passi e rimase lì dove aveva già vinto uno scudetto. De Rossi la gioia di un titolo così importante non l'ha ancora vissuta e questo gli pesa, come gli pesa il confronto costante con lo stesso Totti, destinato a togliergli la scena - e la fascia di capitano - per altri quattro anni.
RANIERI TRANQUILLO
Non sembra preoccupato Claudio Ranieri: «Daniele è un pilastro della squadra, per me rimane Capitan Futuro. Nel suo discorso ci sono tanti se», ha detto lallenatore giallorosso, «è logico che lo vogliano tante squadre, ma i grandi giocatori, chi ce li ha se li tiene, o cerca di comprarli».
Laccordo tra De Rossi e la Roma, però, scade nel 2012 e lanno prossimo si parlerà del rinnovo. Al Real il centrocampista azzurro troverebbe un accordo molto più ricco dei 3,6 milioni a stagione attuali e, in più, Josè Mourinho: un allenatore affascinante con cui De Rossi giura di non aver mai avuto problemi. E chissà che a pesare nella scelta del giocatore non influiscano anche le vicende di papà Alberto, allenatore della Primavera della Roma. Una parte della società vorrebbe esonerarlo dallincarico per affidare la squadra ad Andrea Stramaccioni, promettente tecnico 34enne, ma Alberto De Rossi non vuole mollare. Inoltre, allambiente di Roma resta legato il ricordo dell'omicidio di Massimo Pisnoli, suocero del giocatore, ucciso a 48 anni nell'agosto 2008 in una specie di esecuzione forse legata ai suoi precedenti per rapina e furto.
ORA IL SUDAFRICA
Sono dunque molte i dolori che De Rossi vorrebbe lasciarsi alle spalle abbandonando Roma. Ora, però, è il momento di pensare al Sudafrica e a difendere il titolo di Germania 2006: «Quella vittoria la sento mia», ha rivendicato il giocatore, «perché il rigore tirato in finale e lora giocata nella finale di Berlino ha mitigato in parte lessere stato protagonista in negativo. Ma in Sudafrica per me deve essere unaltra storia. La qualità cè e Lippi ci trasmette la stessa voglia di vincere di quattro anni fa». E Capitan Futuro ne ha talmente tanta da essere pronto a lasciare la sua Roma per conquistare qualcosa