GASPORT (A. CATAPANO) - Questa finale di Coppa Italia non è una partita di calcio, è una tonnara continua. Tutti rincorrono tutti, alzando i gomiti, mirando alle caviglie, contorcendosi a terra. Il pallone, questo sconosciuto. Nel primo tempo rotola disperato tra un fischio e laltro. E un incontro di wrestling con molti colpi sotto la cintura. Rizzoli mostra tanti cartellini che sembra un giudice dei tuffi.
Daspati? Le interruzioni allungano il primo round a 50. Si gioca pochissimo, ci si mena parecchio. La rissa debilita la Roma e scalfisce appena lInter. «Sentivamo troppo la partita dirà Claudio Ranieri , volevamo giocare al calcio, non ci siamo riusciti». La squadra ha giocato a calci. Annotati i seguenti corpo a corpo nel primo tempo, tutti punibili con Daspo: Burdisso azzoppa subito Sneijder, Taddei sgomita con Milito, Vucinic litiga con Materazzi ed Etoo, che si «confronta» con De Rossi, Perrotta travolge Samuel, Mexes finta di darle a Balotelli e prende a pugni Materazzi, Oriali viene espulso. Il pubblico gradisce la prestazione dei gladiatori, ma la Roma va a farsi la doccia sotto di un gol, il solito Milito. Risulterà decisivo. «Già ancora Ranieri , ci ha punito un episodio: abbiamo perso un pallone in mezzo al campo e ne hanno approfittato. E una delle caratteristiche dellInter, rubare palla e colpire in contropiede».
Fair play Al rientro in campo, la Roma comincia a giocare a pallone. Stavolta gli assalti sono indirizzati alla porta di Julio Cesar, ma la squadra non è lucida, il primo tempo ha lasciato il segno. La coppa sfugge via. Passano inesorabili i minuti, la squadra si sgonfia, lInter gigioneggia, Balotelli fa quello che solitamente riesce bene a Totti, gestire il pallone vicino alla bandierina, e Totti non ci sta. La Roma nel finale è lo specchio tristemente fedele di una città incattivita da giorni e giorni di polemiche, insulti, minacce. Ranieri è la prima vittima di questo clima. «Ci abbiamo provato a raddrizzare la gara, ma onore allInter che ha sfruttato quellepisodio, gestito bene il vantaggio e vinto meritatamente la coppa». Dopo questa serata, lo scudetto diventa una montagna forse troppo alta da scalare per la Roma. «Ora non ci resta che fare il nostro dovere fino in fondo e lottare con tutte le nostre forze», dice Ranieri ancora col sorriso sulle labbra. I suoi giocatori se la prendono con larbitro, un classico. Lui riesce a restare lucido. «LInter è brava amettere sotto pressione larbitro, a protestare compatta, ma non perde mai la testa. Noi invece siamo stati poco lucidi, questo è stato decisivo». Un vero signore, lui. Come Daniele De Rossi, che spegne le polemiche: «Non siamo vittime delle polemiche su Lazio-Inter. Che dovevano fare i nerazzurri? Se mi regalano una torta, io me la mangio. Il problema semmai è di tutto il calcio italiano». Una sola stoccata a Mourinho: «Le finali di coppa in tutta Europa si giocano nella capitale, anche in Portogallo».