CORSPORT (P.TORRI) - Sapeva alla perfezione che ci sarebbe stata la replica come, poi, puntualmente verificatosi. Sapeva anche che non sarebbe stata una replica soft, come è nello stile di Mourinho. Ma dopo tutto quello che si è detto prima, durante e dopo la finale di coppa Italia, Claudio Ranieri aveva deciso di dire la sua, forzando la sua natura di uomo di sport, perché «io sono diverso » . Diverso, ovviamente, da José Mourinho, lavversario di ieri, oggi e domani. Che, nella conferenza di ieri, non ha mai nominato direttamente, ma facendo capire benissimo che il suo dito accusatore era rivolto contro il portoghese, sottolineando i meriti (soldi) di Moratti nelle vittorie nerazzurre, giudicando lo Special One un buon allenatore e nulla più, prendendo le distanze dalle «bombe a orologeria » che il portoghese si diletta a disseminare ogni volta che si presenta in sala stampa, sottolineando con orgoglio la sua «Roma vincente» che, da quando il tecnico romano si è seduto
Signore e signori, Claudio Ranieri: « Entro un minuto in tutto questo, anche perché questo è un calcio che non mi piace. Sono diverso, mi piace il rispetto, garantisco rispetto. Qui in Italia non so dove si arriverà. E troppo facile motivare e fare gruppo sentendosi attaccati da tutti e tutto.
A me piace vincere in un altro modo. Facendo così sono tutte bombe a orologeria. Sono un uomo di calcio, a me piace giocare a calcio. Lo sport deve essere questo. Abbiamo sempre detto che in questo mondo vince chi ha più soldi. Io non so quanto abbia speso Moratti negli ultimi quindici anni. So che dopo aver tanto speso, ora lInter è riuscita a far quadrare i conti. I soldi aiutano a vincere. La Roma sta vincendo in unaltra maniera, sta tenendo la squadra sempre ai vertici del nostro calcio, qualche volta riesce a vincere. Siete voi che avete fatto diventare il portoghese un fenomeno, per me rimane un buon allenatore. Noi non abbiamo litigato ( qui il discorso si era allargato anche alla Lazio ndr). Lo sport siamo noi addetti ai lavori. Voi avete il diritto di cronaca per questo non vi chiamo in causa. Voi raccontate quello che si vede, quello che si dichiara, come si dichiara, i gesti che abbiamo in panchina. Ognuno di noi deve essere responsabile del messaggio che manda. Si può vincere in tanti modi. Aggiungo solo che negli ultimi giorni allestero hanno visto quello che è accaduto nel nostro calcio e tutto questo non ci ha fatto una grande pubblicità. E mi fermo qua» .
TOTTI - Questione Francesco Totti. Il fallo del capitano della Roma ha fatto il giro del mondo, Totti è sul banco degli imputati, ma Claudio Ranieri è dalla parte del suo giocatore: «Quel fallo è stato un peccato. Andavano evidenziate altre cose, invece, dato che cè di mezzo Totti, è stato tutto amplificato e questo non è giusto. E stato etichettato come malvagio. Invece è un campione di umanità. E bello vedere un ragazzo che sbaglia e chiede scusa. Sono in pochi quelli che sono capaci di chiedere scusa. Totti razzista? Non conoscono Francesco, basta vedere come scherza con Juan, Baptista, Faty. Totti è un ragazzo che ogni padre vorrebbe come figlio. Lo vogliono denigrare, lui non lo merita. Da romano a romano ci ho parlato, gli ho detto cosa pensavo. Anche Totti è un essere umano, ha sbagliato. Non ci ha visto più e ha perso la testa. Ha sbagliato anche Chivu e ha chiesto scusa » .
CAGLIARI - Ci sarebbe da parlare anche della partita di oggi contro il Cagliari. Oltretutto la matematica dice che il campionato tutto è meno che finito: «Dobbiamo continuare a lottare, lo faremo, garantito. Noi non molliamo. Vogliamo continuare a far sognare i nostri tifosi » . Infine una battuta, secca e chiara, su un possibile futuro sulla panchina della Nazionale e, pure, su Totti bocciato da Lippi: «Io sono felice che Totti non vada al Mondiale, me lo sono sempre augurato, il nostro capitano serve a noi. Riguardo al mio futuro, dico che ho un contratto con la Roma, io sono per la Roma, per un calcio pulito, fatto di messaggi positivi. Questo è il mio calcio » . E non aggiunge il nome di Mourinho solo perché non ce nè alcun bisogno.