Ranieri: «Mou non inneschi altre bombe a orologeria»

09/05/2010 alle 11:01.

GASPORT (M. CECCHINI) - Garbatamente chiede «un minuto», ma i suoi 60 secondi di arringa, forse, diventeranno i più lunghi della stagione. Nell’educato ma tagliente duello che innesca con José Mourinho, Claudio Ranieri lascia intravedere tante cose: il suo punto di vista sulle polemiche fra Roma e Inter, la difesa del suo lavoro, ma soprattutto un altro modod’intendere il calcio. Quanto basta per provare a collocarsi nell’altra metà del cielo rispetto al portoghese.



Bombe a orologeria «Entro un minuto in ciò che è successo perché questo è un calcio che non mi piace — dice —. Io sono diverso: amo il rispetto e do rispetto. È troppo facile fare e motivare il gruppo sentendosi attaccati da tutti e da tutto. A me piace vincere in un altro modo, lo sport è un veicolo importante nella società. Facendo così inneschiamo tutte bombe a orologeria. Mourinho fenomeno? Siete voi che lo fate diventare così, per meè un buon allenatore. E mi fermo qua». Non proprio, anche se precisa. «Io e lui non abbiamo litigato, non ci dobbiamo riappacificare, ma ognuno deve essere responsabile del messaggio che manda. Si può vincere in tanti modi. Non sono un giudice, ma sono responsabile della mia squadra e di ciò che dico. So che vado dentro migliaia di case e molti mi ascoltano, per cui racconto il calcio che piace a me». Un calcio che, come ha spiegato il suo vice Damiano, prevede anche video in cui spezzoni del film «Il Gladiatore» aiutano a galvanizzare e far digerire meglio al gruppo i dettami tattici, ma non si ferma solo a questo. E i risultati lo hanno dimostrato: campionati di categoria vinti e Coppe alzate in Italia e Spagna con e Valencia.



Altra maniera
Certo, il Cagliari, avversario di oggi, sembra essere solo uno sfondo della Grande Sfida. «In questo mondo vince chi ha più soldi. L’Inter, dopo aver tanto speso negli ultimi 10-15 anni, è riuscita a far quadrare i conti. I soldi aiutano a vincere. La Roma agisce in un’altra maniera e qualche volta riesce a vincere. Ora il nostro pubblico ci chiede di non mollare e noi non molleremo. Dobbiamo continuare a far sognare i nostri tifosi». L’affondo su Mourinho, però, si ferma sulla soglia della «irresponsabilità». «Non voglio dire che chi crea un clima di tensione lo sia. So però che ci sono molti modi per caricare e fare gruppo. Le librerie sono piene di testi che li spiegano: sentirsi accerchiati, soli contro tutti, ci sono mille modi. Io scelgo quello del calcio bello, determinato, duro ma nel rispetto del prossimo. Occorre far vedere al mondo che sappiamo vincere e perdere».



Tentazione azzurra Con queste premesse avvelenate, ovvio che le lusinghe della Nazionale non lo lascino indifferente. «Ho un contratto con la Roma. Possono far piacere queste cose, ma lì si fermano». A meno che la follia del calcio di club non dilaghi ulteriormente. Altrimenti cominciare a scrivere un’altra storia, per Ranieri, non sarà affatto impossibile.