Ranieri: "Lazio-Inter? Una partita desolante"

20/05/2010 alle 13:09.

IL ROMANISTA (P. BRUNI) - CLAUDIO Ranieri, come tutti, avrà milledifetti. Ciò che invece non gli si può proprio negare è la grande eleganza nell’affrontarele critiche. Mai una parola fuoriposto.Quelle poche battute nei confronti diMourinho ne sono l’esempio più vistoso. Intervistato da “Il Fatto Quotidiano”, l’allenatore della Roma è ritornato però a parlare di Lazio-Inter.

negare è la grande eleganza nell’affrontarele critiche. Mai una parola fuoriposto.Quelle poche battute nei confronti diMourinho ne sono l’esempio più vistoso. Intervistato da “Il Fatto Quotidiano”, l’allenatore della Roma è ritornato però a parlare di Lazio-Inter. Una brutta pagina di calcio che lo ha indignato. Lo ha sempre pensato, ieri, a campionato concluso, ha però voluto ribadirlo: «Come sportivo è stata un’enorme delusione. Non è possibile che nel campionato italiano le ultime tre giornate non siano giocate in contemporanea. Ormai, però, regna il business e quindi, anche spettacoli come quella partita». Per lui, il primo passo per rendere il sistema lontano da ogni sospetto è quello di lavorare sui tifosi: «È giusto che incitino la loro squadra, pretendendo il massimo, senza mettere al centro dei propri dogmi le altrui disgrazie e senza necessità di spettacoli desolanti come quello offerto dallo stadio Olimpico». Dopo il danno, pure la beffa. Le frasi che hanno accompagnato la conquista dello scudetto da parte dell’Inter, non sono proprio andate giù al tecnico di San Saba: «Alcuni aspetti delle ultime settimane mi hanno indignato.nQuelle parole così nette dei vincitori ad esempio: ’abbiamo vinto uno scudetto contro tutto e contro tutti’. Questa sicumera, anche un po’ ridicola, mi fa riflettere. Non sono bastate le immagini di Lazio-Inter per stendere un velo definitivo su quello che è accaduto davvero? Hanno visto un film – continua Ranieri – che non esisteva e nell’isola Italiana, hanno trovato tante persone che hanno abboccato a una storiella risibile. Mi lascia l’amaro in bocca. Ogni allenatore, presidente, tifoso, può declinare un suo cahier de dolèance, stilare una lista delle recriminazioni, ma perlomeno chi vince in quel modo, abbia il buon gusto di non dire nulla». Il direttore sportivo della Lazio, Tare, ha replicato al mister giallorosso: «Non capisco perché Ranieri parli di spettacolo desolante quando la sua squadra ha perso la partita scudetto per i meriti di una Sampdoria che ha saputo sul campo cogliere una vittoria cercata e raggiunta. Forse la più grande desolazione sono le sue parole che, invece di incoraggiare il suo gruppo che quest’anno ha fatto molto bene, invia questi segnali offensivi a noi laziali». Ranieri, però, può consolarsi con la sua stima: «Sottolineo comunque che l’ho sempre stimato sia come uomo che come professionista. ho sempre apprezzato la sua serietà e pacatezza nel giudicare il mondo del calcio. In ultimo vorrei ricordare a tutti che a Roma questo sport è molto sentito tra le due tifoserie ma, qualsiasi sia il loro rapporto, in campo scendono sempre e comunque solo i giocatori che nel caso della Lazio sono veri professionisti che hanno sempre dato il massimo per la loro società. Ribadisco che, come già espresso nelle scorse settimane dal presidente Lotito, la sportività e la lealtà della Lazio e dei suoi giocatori non può essere messa in dubbio da nessuno». È proprio vero: al peggio non c’è mai fine.