Ranieri chiede l’ultimo sforzo

07/05/2010 alle 12:36.

CORSPORT (G. D'UBALDO) - Una strana atmosfera ieri a Tri­goria. Musi lunghi e poca voglia di parla­re. Francesco Totti come sempre è stato tra i primi ad arrivare. Alle otto e mezzo era nel centro sportivo, dopo aver accom­pagnato il figlio Cristian all’asilo. Ha avu­to un primo colloquio da solo con Ranieri. Il tecnico gli ha racco­mandato di stare tran­quillo, di non lasciarsi prendere dal nervosi­smo. Il capitano non ha preso bene l’esclusione dall’undici iniziale del­la finale della Coppa Italia, ma non c’è stata una frattura. Ra­nieri gli aveva prospettato l’ipotesi di par­tire dalla panchina tra sabato sera, dopo la vittoria sul Parma e domenica. Totti non se l’aspettava di restare fuori, dopo la so­stituzione nel derby alla fine del primo

Intanto l’ipotesi di un ritorno in Nazionale sembra ormai accantonata. Ma non per il calcione a Balotelli. Lippi lo avrebbe chiamato solo in caso di qualche defezione dell’ultimora. Ranieri ha poi parlato alla squadra in due riprese. Prima negli spogliatoi e poi in mezzo al campo. All’interno il tecnico ha fatto rivedere alcune immagini di Roma­ Inter. Ha sottolineato gli errori commessi, il fatto che la Roma sia caduta nella trappola, di non essere riuscita a giocare il suo calcio.



La squadra non ha giocato da Roma, an­che se alla fine la par­tita è stata decisa da­gli episodi. I giocatori si sono lasciati prendere dal nervosismo. L’allenatore ha chiesto poi ai giocatori l’ultimo sforzo. Te­nere duro per le prossime due partite del­la volata scudetto. Di restare uniti e dare il massimo, perché tutto può ancora succe­dere. I giocatori, che in tre giorni sono passati dalla delusione della vittoria del­l’Inter sulla Lazio alla sconfitta in Coppa Italia, ci credono un po’ meno.



Il tecnico deve lavorare ancora sulla psi­cologia dei suoi giocatori. Ma anche per lui è stato un brutto colpo. Ieri, durante l’allenamento è rimasto seduto per quasi venti minuti in panchina, assorto nei suoi pensieri. E’ la prima volta che accade da quando è a Roma, lui che è sempre abituato a dirigere l’allenamento con entusiasmo e gran­de partecipazione, sem­pre pronto a stimolare i giocatori. In questo pe­riodo è riuscito a tenere unito il gruppo, a far accettare anche le esclusioni più scomode. Restano dieci giorni, poi si chiudono i battenti, comun­que vada a finire. Dopo l’ultima partita contro il Chievo del 16 maggio, la squadra sarà impegnata il 22 all’Olimpico in una esibizione per beneficenza per la raccolta del sangue. Si sta cercando di organizzare un’amichevole, poi tutti in vacanza.