IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - «Come è stato sanzionato Totti, spero che vengano sanzionati quelli che erano lì». Si parla dello squallido striscione contro Totti (sul quale la Figc potrebbe aprire uninchiesta, come per i gestacci di Chivu, che andrebbe incontro a tre giornate di squalifica, ndr) esposto domenica sera dai calciatori interisti in festa per le strade di Milano. Linvito a sanzionare i responsabili, arriva da Claudio Ranieri. «Solo se venissero sanzionati - le parole del tecnico della Roma, presente allassegnazione dei premi Ussi - ci
Anche De Rossi, a Milano per cose di sponsor, fa sapere di non aver gradito: «Si poteva evitare». Motivazioni: «Credo che questo sia un po lo specchio dellItalia e purtroppo anche della classe politica, e proprio di quei politici che hanno chiesto le scuse ufficiali dal Siena perché si è giocata la sua partita contro lInter. Non le capisco certe cose, è tanto bello festeggiare con la propria gente. Le scuse? No, non è mica morto nessuno. Anche Materazzi ha messo una maglia, e nessuno laveva mai chiamato in causa. Il suo gesto mi è sembrata una ruffianata verso i propri tifosi. Il futuro? Spero di vincere con la Roma, e se continuiamo così, prima o poi... Ma questa stagione mi ha regalato più onore che dolore».
Un onore e una fierezza che lo porta ad avere come schermo del telefonino la foto dello striscione di Verona che recitava «Chi tifa Roma non perde mai».
Massimo Moratti, presidente dellInter, un po si scusa. Sì, solo un po. «Mi dispiace molto ma credo che in un clima di festa una cosa del genere possa scappare, ma credo anche che non ci sia niente che possa far portare rancore. Noi per primi faremo in modo che non si ripeta».
Da una polemica a unaltra, riecco Ranieri, che stavolta si scaglia contro il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che aveva definito «vergognoso» latteggiamento del Siena (per poi in serata ritrattare la dichiarazione: «Il Siena è stato catenacciaro»). «Ha ragione, il ha onorato il campionato, ha giocato a calcio ma lui è abituato a vedere partite tipo Lazio-Inter», la replica del tecnico della Roma, che ora preferisce parlare del suo futuro. Nessuna tentazione nazionale, a quanto pare. «Voglio continuare con la Roma. Sarebbe come tradire me stesso. Mi figlia quando ha letto della possibile chance in Nazionale mi ha detto: papà non fa scherzi. Rimango al cento per cento. Però ringrazio la Federazione se è stato fatto un pensiero su di me, poi, un giorno allenerò una nazionale, se azzurra sarà meglio».
Percorso con la Roma, dice. Ma come? Progetti? Mercato? I dirigenti sono già al lavoro. Di sicuro, dopo questo campionato straordinario, arriva il difficile. «A noi piacciono le difficoltà. Per ora è andato tutto bene, se andrà male sarà colpa mia. Qualcosa muoveremo, dobbiamo sbagliare il meno possibile, vogliamo ripeterci e fare meglio il prossimo anno. So dove andare a mettere le mani, quello che serve per migliorare. Ne parlerò con la società e vedremo. Stando attenti alle cose di bilancio, però».
Ranieri il giorno dopo la delusione, appare rilassato e soddisfatto. «E stato bello sognare, questi ragazzi hanno fatto cose straordinarie, li ho ringraziati uno ad uno. Limmagine di quei ventimila tifosi che sono venuti a Verona è quella che mi ha colpito di più. Certo lo scudetto sarebbe stato una cosa bellissima, unica, irripetibile ma è stata unannata fantastica. La Champions? Sarà un impegno importante. Porteremo in giro il nome di Roma. Intanto ora tocca a Mourinho vincerla, spero ci riesca. Se andrà via, mi mancherà. Dellallenatore penso bene». Dellallenatore, però. «Quello che mi dà fastidio è quando va in collisione con gli altri, se lasciasse i toni alti, ma senza offendere sarebbe perfetto. Mi è piaciuto quando ha parlato di Sartre, è giovane e può migliorare».