IL GIORNALE (M. DI DIO) - La nemesi del calcio. Nella sfida in campionato il tiro di Milito si stampò sul palo, rinfocolando le speranze di rimonta della Roma che poi arrivò al sorpasso. Ieri nella finale di Coppa Italia la sua conclusione, bella e precisa, ha messo il sigillo sul primo titolo stagionale di Mourinho. Festa sotto la curva e sotto unimprevista pioggia (stavolta non è lacqua degli idranti come a Barcellona) mentre un tifoso romanista tenta uninvasione solitaria subito bloccata.
Partita molto nervosa, agonismo alle stelle. Ne fa le spese la squadra di Ranieri, stanca più mentalmente che fisicamente ma soprattutto, come aveva avvertito il tecnico, non capace di sostenere ..
Partita molto nervosa, agonismo alle stelle. Ne fa le spese la squadra di Ranieri, stanca più mentalmente che fisicamente ma soprattutto, come aveva avvertito il tecnico, non capace di sostenere una sfida fisica contro gli «armadi» interisti. Già alla lettura delle formazioni la prima sorpresa: Totti è in panchina, Toni è in campo. La mossa servirà a poco, anche perché le maglie interiste si chiudono bene. I tacchetti di Burdisso che involontariamente finiscono sulla coscia di Sneijder fanno finire subito la partita dellolandese, entrerà Balotelli che fa male anche con alcune sue tipiche stravaganze, ma la sfida si decide a centrocampo dove Pizarro e De Rossi vengono fagocitati dagli avversari diretti.
La rete di Milito, lennesima di una stagione a grandissimi livelli, è bella ma aiutata dalla falla apertasi nella difesa romanista. Un gol che premia giustamente lInter, che a conti fatti aveva creato di più contro una Roma contratta e rattrappita. La mossa di Ranieri di togliere gli ex Burdisso e Pizarro non risolve il problema, Totti cerca di rivitalizzare i giallorossi. Peccato però che rovini la sua partita con un fallaccio su Balotelli che gli costa il rosso e chiude di fatto una partita già di fatto compromessa. Mourinho bacia la Coppa prima che capitan Zanetti la alzi al cielo e via allinno dellInter.