«Mourinho? Basta ormai lui mi annoia»

16/05/2010 alle 14:01.

CORSPORT (G. D'UBALDO) - Gira che ti rigira si finisce sempre per parlare di Mourinho, fino all’ultima di campio­nato. Claudio Ranieri è stanco dei continui at tacchi del portoghese, ma cerca di non cadere nella trappola delle provocazioni.

 Mourinho non perde occa­sione per attaccare Ranieri. Che risponde con distacco:

«Avrebbe molte più cose da dire se parlasse di calcio. In­vece evidentemente gli devo stare molto a cuore, visto che parla spesso di me. Non mi importa quello che dice, anzi mi annoia. Parliamo d’altro».

Nell’ultimo attacco il tecnico portoghese ha de­finito Ranieri un ipocrita:

«Mi teme... - ride - Non lo so perché lo fa, gli sarò simpatico. Lui si deve costruire qualcosa, evidentemente deve trarre linfa con le sue esternazioni. Non mi interessa, mi annoia, vado oltre, potrei dire io tante cose su di lui, ma non lo faccio. Basta con Mourinho, parliamo di cose serie. Voglio parlare di calcio giocato. Io preferisco le persone positive che evi­denziano il bene del calcio».

 Novanta minuti per entrare nella storia, il campionato si decide in volata come aveva pre­visto: 

«Sono contento. Avevamo promesso ai no­stri tifosi un sogno, quello di lottare fino alla fi­ne. Ci siamo. Siamo stanchi, è logico, non lo na­scondo. Questo gruppo ha cominciato a giocare tanto tempo fa per guadagnarsi la qualificazio­ne all’Europa League, mentre gli altri erano an­cora in vacanza. Ma abbiamo ancora tante ener­gie nervose e voglia di fare felici i nostri tifosi. Poi quel che sarà, sarà».

 Il Siena proverà a fermare l’Inter. Il presiden­te Mezzaroma ha invitato tanti amici romani per la partita di oggi. Ranieri è concentrato sulla conquista degli ultimi tre punti a disposizione:

«Non penso all’Inter. Penso solo alla mia Roma e ai nostri tifosi, ai quali vo­gliamo regalare un’ultima impresa. Fare 80 punti sareb­be qualcosa di clamoroso, bellissimo. Erano anni che non c’era un campionato co­sì. Sono già soddisfatto, ma lo sarei ancora di più se doves­simo arrivare a 80 punti. Fac­ciamo l’ultimo sforzo» .

L’UNICO ASPETTO - I giocatori sanno quello che devono fare, Ranieri sa che daranno il massimo:

«Questa è una partita che non devi caricare più di quanto già lo sia. I giocatori hanno tutte le motivazioni di questo mondo. A settembre nessu­no avrebbe immaginato che saremmo arrivati a questo punto. Questa è già una motivazione. Poi ci sono ventimila persone che ti seguono e ti rin­graziano. Questa è un’altra motivazione. Io in­tervengo solo sotto l’aspetto tattico».

Ranieri pagherebbe di tasca sua per regalare lo scudetto alla Roma. Lo ha confidato ai suoi amici e non è un modo di dire: «Non temo l’emo­zione, cerco di pensare ad altro. Amo questo la­voro proprio per questo. Per me è un’emozione continua scendere in campo, figuriamoci questa volta».

La carica dei tifosi è qualcosa di coinvolgente. Per Ranieri contano solo loro e i giocatori, lui preferisce fare un passo indietro, a differenza di Mourinho: «I nostri gladiatori saranno i tifosi e non lo dico per ruffianeria. Il nostro pubblico è particolare, unico. E’ il nostro punto di riferi­mento».

IL BELLO DEL CALCIO - Il Chievo non farà sconti:

«E’ una squadra che ha dato tutto anche con l’In­ter, è una squadra che lotta, corre e gioca in con­tropiede in modo ecceziona­le. Noi lì siamo più vulnera­bili. L’ho detto ai giocatori: dobbiamo stare attenti. Si giocheranno la partita, è il bello del calcio ed è bellissi­mo arrivare a questo punto».

 Dalla prossima settimana si parlerà di futuro, ma Ra­nieri ha le idee chiare da tempo:

«Il mio futuro alla Roma è già scritto, con la proprietà faremo un consuntivo, prima di an­dare in vacanza mi sembra giusto incontrarci».

 La Roma ritrova Tagliavento, una designazio­ne accolta positivamente:

«Io sono sempre sod­disfatto, Collina sta tirando su ottimi arbitri tra mille difficoltà. Qualche volta ci sta l’errore e lo accetti a fatica. Abbiamo quello che ci meritia­mo, siamo caduti e ci siamo rialzati, abbiamo reagito anche di fronte agli errori arbitrali».

  non andrà al Mondiale. Lo considera un vantaggio:

«Non entro nel merito delle decisioni del c.t., ma sono contento perchè ha sofferto mol­to e quindi le vacanze gli faranno bene».