CORSPORT - «Manca solo la ciliegina sulla torta». Inutile spiegare a cosa si riferisca Giampaolo Montali. Vincere a Verona e sperare in un risultato negativo dell'Inter non è solo un sogno, ma sarebbe il coronamento di una stagione che ha visto tra i protagonisti anche il coordinatore dell'area tecnica della Roma. Sarà un caso, ma la rinascita romanista è iniziata proprio in concomitanza con il suo arrivo a Trigoria. Montali d'altronde non ha mai volato basso e in tempi non sospetti aveva pronunciato la parola scudetto. «Sono una persona che crede nelle cose che dice - ha spiegato ai microfoni di Centro Suono Sport - Quando mi sono reso conto che la struttura della Roma aveva la capacità di fare un calcio sostenibile, puntando sui ricavi e quando ho visto la
Intorno alla squadra e alla società di certo non regnava l'ottimismo. «Qualche giorno fa - ha raccontato Montali ho incontrato Claudio Amendola, che mi ha detto: Le devo dire una cosa: ho riso quando disse che si poteva lottare per lo scudetto. Ora ha ragione lei». E lo scetticismo dei tifosi si è trasformato presto in una passione travolgente. «Il cuore e la passione di questa società fanno la differenza. C'è un coinvolgimento emotivo molto grande. E poi l'esterno. Molti di questi risultati, sono dipesi dal nostro pubblico. Hanno spinto la squadra, come ha detto anche Ranieri ». Montali ha fatto sentire il suo peso anche all'interno dello spogliatoio e tiene a sottolineare la sua stima per Francesco Totti. «Il mio rapporto con Francesco dal punto di vista professionale è ottimo, da quello personale ancora di più».