CORSPORT (C. MANNISI) - Aria di fine stagione. Mitigata dalla fame di vittorie da sempre manifestata dal tecnico che ha portato in salvo il Catania, ma che dopo tanto correre da queste parti si stia un po' tirando il fiato lo si capisce quando Sinisa MIhajlovic sciorina i nomi degli undici titolari della gara di questo
A Bologna, dopo l'esonero dello scorso anno, torna comunque da vincitore. Con che sentimenti?
«Normali. Io alla città sono grato, alla società riconosco di avermi dato una grande opportunità di fare l'allenatore in Italia. Ma voglio vincere, voglio chiudere la stagione col Catania a 47 punti in classifica».
Pronostici. Inter da scudetto, lo aveva detto anche dopo il sorpasso della Roma...
«Già. E qualcuno ha pure sorriso beffardo. Nessun problema. I fatti mi hanno dato ragione ».
Certo, però, quel successo dellInter a Roma contro la Lazio, con quella strana atmosfera...
«Non l'ho visto. Ero in viaggio».
Suvvia, non ci provi.
«La Lazio ha perso contro l'Inter, mica contro il Tremestieri (squadra dilettantistica della provincia di Catania, ndc). Poteva starci quel risultato, no? E poi, è normale che i tifosi facciano ciò che vogliono sulle tribune. Ricordo che anche il 5 maggio fischiarono i gol della Lazio e applaudirono quello dell'Inter. Ci può stare. Che dire, allora, di quei tifosi che fischiarono Maldini a San Siro? Sono dinamiche del calcio, l'importante è che la partita sia stata corretta».
A proposito di correttezza: il calcione di Totti a Balotelli?
«Totti non mi sta simpatico, lo sapete bene, ma quel gesto l'ho compreso. Può capitare durante una partita. E poi, talvolta ho fatto di peggio. Giusto non dire più di tanto».
Mihajlovic e l'Inter.
«Ci andrò ad allenare prima o poi, potete scriverlo».
E il Catania?
«Ho un anno di contratto e non mi sembra che mi abbiano mandato via. Questa è una società ambiziosa».