IL ROMANISTA (D. GALLI E P. MOURE) - Ancora un paio di giorni e dovremmo sapere dove giocherà Adriano la prossima stagione. Dalla sua casa di San Paolo, in Brasile, il suo agente Gilmar Rinaldi rivela al
Decideremo: Gilmar Rinaldi, Adriano e la presidentessa del Flamengo, Patricia Amorim. Gilmar Rinaldi è a letto. Con la febbre. «Ho 39, parlo con voi solo perché siete degli amici...», dice. Linfluenza lo ha costretto a fermarsi. Appuntamenti saltati, incontri rinviati a data da destinarsi. Quello più urgente, però, non può attendere. «Lunedì andrò a Rio. Parlerò con Adriano e con il Flamengo». Il manager ha ricevuto unofferta molto importante dal club brasiliano. Anzi, Rinaldi la definisce - parole testuali - «indecente». Il procuratore precisa: «È unofferta che rientra negli standard europei». Quindi, ottima. Il Flamengo avrebbe sostenuto uno sforzo economico straordinario pur di trattenere lImperatore, il cui contratto scade adesso. A fine maggio. Gilmar Rinaldi, però, vuole capire se si tratta solo di buone intenzioni oppure se la proposta sarà tradotta in qualcosa di più concreto. Il manager è piuttosto diffidente.
La Roma è una piazza importante. Se lofferta del Flamengo venisse pareggiata, Rinaldi potrebbe consigliare ad Adriano la soluzione giallorossa. La Roma aspetta. A Trigoria esiste un tetto salariale di 2,5 milioni netti a stagione. Una cifra che può essere migliorata solamente aggiungendo i premi. Un escamotage che consentirebbe alla Roma di offrire un ingaggio importante al brasiliano. Di sicuro, in linea con quelli che Rinaldi definisce «gli standard europei». A pari stipendio, starà allattaccante scegliere: Roma o Flamengo? Certo, a Rio ci sono i suoi affetti: la famiglia, gli amici. Ma in Italia lImperatore avrebbe la possibilità di rilanciarsi. Di tornare quello di un tempo. Adriano sembra aver risolto (o almeno così va dicendo) quei problemi personali che lo hanno portato a fare, negli ultimi anni, una vita non certo da atleta.
Lo scorso dicembre, la punta si era rifiutata di tornare in Europa. Gilmar Rinaldi aveva sotto le mani le offerte di tre grandissime società: Real Madrid, Manchester United e Arsenal. Adriano ha detto di no. È voluto rimanere in Brasile. Il Flamengo aveva appena vinto il titolo nazionale dopo 17 anni. Lex interista, che con 19 gol si è laureato capocannoniere assieme a Diego Tardelli dellAtletico Mineiro, non se lè sentita di lasciare una tifoseria in festa. «La cosa più importante - disse subito dopo il trionfo - è la mia felicità, quello che deciderò sarà frutto di una seria riflessione. Ne parlerò con la mia famiglia e con i miei amici, fermo restando che la mia priorità è la serenità. Non i soldi ». Sono passati quasi sei mesi e la storia è cambiata.
Rio, il Brasile, sono la sua terra. Ma Roma, piena di brasiliani che si trovano a proprio agio, è il richiamo di una scommessa nuova. E Adriano, nonostante una carriera tribolata, dove spesso le storie di calcio sono state scavalcate da quelle di gossip, o peggio di cronaca, di scommesse ne ha vinte parecchie: una stagione e mezza a Parma (26 gol in 44 presenze), il periodo nerazzurro che va da gennaio 2004 al giugno 2006 (59 gol in 108 presenze) oppure lultima felicissima esperienza con il Flamengo. Scommesse vinte. Come Ranieri. Giovedì, il tecnico ha lasciato intendere che è pronto ad investire sulla nuova vita di Adriano. Roma sogna un Imperatore, perché ha già Totti. Il suo Re. E se poi laffare non si facesse, se a Trigoria decidessero di puntare su un altro cavallo, state tranquilli: sarà di razza. «Un giocatore come Adriano? Ce ne sono tanti. Milito, per esempio. Ce ne sono di bravissimi: Villa, Balotelli, Etoo...». Chiaro il paragone?