LEGGO (E. DE FRANCESCHI) - Quattro anni fa cera luragano Calciopoli. Oggi ci sono i veleni e i sospetti dopo Lazio- Inter. E il confronto lo fa lo stesso Marcello Lippi. «Rose e fiori», assicura. Salvo poi aggiungere:
«Certo, una cosa del genere non lavevo mai vista in carriera... ». Dalla Borghesiana, dove il ct della Nazionale ha radunato gli azzurri per lultimo mini-stage prima del ritiro Mondiale, Marcello Lippi parla a tutto campo.
A 40 giorni dallesordio a Città del Capo contro il Paraguay, il ct sul suo futuro dice: «Lascio la Nazionale? Abete sa cosa farò, lo dirà lui».
A tenere banco sono le convocazioni. Porte definitivamente chiuse in faccia a molti: da Cassano a Balotelli, da Miccoli ad Amauri, porta aperta al ritorno di Totti. Pur avendo giurato di non voler andare a Trigoria, Lippi ha ammesso: «Non ho in programma visite alla Roma, ma cè anche il telefono o addirittura la mail». Insomma, per il capitano giallorosso cè più di qualche possibilità di giocare il Mondiale sudafricano. E lo juventino Amauri, assente dopo il tormentone della naturalizzazione? «Faccio le convocazioni sulle base di convinzioni tecniche e psicologiche da sempre - ha detto Lippi -. Non do nessuna spiegazione».
Pronta la replica dellattaccante: «Io continuo a sperare. Con il ct ho un rapporto di grande rispetto. Forse, se il passaporto fosse arrivato prima, avrei avuto più possibilità di rientrare nelle scelte del mister ».
Con i 30 azzurri del primo listone già definiti (i 29 della Borghesiana più De Rossi, con lopzione dellinserimento appunto per Totti o Giuseppe Rossi), Lippi ha di fatto avviato loperazione Sudafrica. «Mi brillano gli occhi: non siamo secondi a nessuno, anche se il mondo non ci vede favoriti», ha aggiunto. Prima dellallenamento, Lippi ha riunito i giocatori per un vero e proprio patto: 40 minuti per spiegare a chi non cera laltra volta cosè un Mondiale, e soprattutto con che piglio intende affrontarlo. «Vuole rifare come nel 2006», la candida ammissione del neofita Bonucci, difensore del Bari. Da uno di quelli che alla Borghesiana non cè nonostante un campionato da favola, come Miccoli, è invece arrivata uno stoccata: «Pazienza, vorrà dire che tiferò Portogallo...», ricordando i suoi trascorsi al Benfica.