IL MESSAGGERO - Apriti cielo. Dopo il ct Lippi ci si mette anche De Rossi a denigrare la tessera del tifoso? Questo ha pensato il ministro degli Interni, Roberto Maroni, fautore di questo provvedimento che piace molto alle società e non ai tifosi. Non piaceva a Lippi, ora si è espresso contro anche De Rossi. Apriti cielo alle dichiarazioni del ct, apriti cielo ora. De Rossi già dopo lultima di campionato qualcosa aveva fatto capire: «Con certi provvedimenti, certi esodi non li vedremo più», disse al Bentegondi davanti alla festa dei ventimila giallorossi. Subito bacchettato, De Rossi.
Dal ministro Maroni, dalla Figc e dal sindacato di polizia. «Mi stanno a cuore i tifosi e le forze dellordine. Ovviamente sono parole che non condivido. Si tratta di un persona che andrà a rappresentare lItalia ai mondiali, un personaggio pubblico che ha un certo seguito. Uno si sforza tanto di mandare dei messaggi positivi...», le parole del ministro degli Interni. «Confermo che la tessera sarà introdotta» Ecco poi, la Federcalcio, che si allinea al Viminale. «Non condividiamo quelle dichiarazioni. Non possiamo mettere in discussione rapporti, ruoli e responsabilità, pieno apprezzamento per il lavoro che le Forze dellOrdine svolgono costantemente per garantire serenità e sicurezza al mondo del calcio», si legge nel comunicato della Figc. Dopo aver ringraziato le forze dellordine, la Figc ha tenuto a ribadire la gratitudine alla Polizia e al Ministero dellInterno che «a tutti i livelli segue costantemente lattività di prevenzione e di contrasto a ogni forma di violenza».
Quello più toccato dalle parole di De Rossi è il sindacato di polizia, che non ha fatto mancare la sua reazione. «Non solo la tessera del tifoso è necessaria ma servono anche pene più severe», le parole di del segretario del sindacato autonomo di polizia Nicola Tanzi. «È ora di mettere mano ad una norma di legge che aggravi la pena e che non consenta la sospensione condizionale della pena per chi si rende protagonista di incidenti e violenze durante le manifestazioni sportive». Se sbotta il sindacato, il capo della polizia, Antonio Manganelli, ci va giù pesante. «Sono indignato dalle parole di De Rossi. Quello che mi indigna è la volgare strumentalizzazione di unoccasionale episodio, certamente riprovevole, oggi al vaglio della magistratura, che mette sullo stesso piano delinquenti violenti e poliziotti che darebbero anche la vita per difendere tutti. Perfino persone che fanno dichiarazioni del genere».