La Roma del tifo ha vinto

18/05/2010 alle 13:45.

CORSPORT (P. TORRI) - Chi c’era, non dimentiche rà mai. Chi non c’era e stava davan ti al televisore, pure. Chi se lo è fat to raccontare, maledirà di non aver visto e partecipato. Perché lo spet tacolo offerto dai tifosi romanisti prima, durante e dopo la partita con il Chievo, ma in generale per tutta la stagione, espisodi delinquenziali a parte, è qualche cosa che va al di là di qualsiasi immaginazione.

Meritano un grazie questi tifosi per quello che sono stati capaci di fare in una stagione cominciata nel­la contestazione e conclusa, comun­que, facendo festa. Meritano un gra­zie per le ultime tre trasferte roma­niste, Bari, Parma, Verona, cinquanta­mila, o giù di lì, a ma­cinare chilometri per essere vicini alla Ma­gica, sempre e co­munque. Meritano grazie per le emozio­ni, indimenticabili, che sono stati capaci di regalare a Verona, il punto più al­to quando hanno cantato, tutti, l’in­no vendittiano regalando brividi che sentiamo ancora sulla pelle e sentiremo ogni volta che ci ripense­remo. Meritano grazie per quelle migliaia che sono andati a prendere la squadra a Fiumicino regalando a giocatori, dirigenti, tecnici ricordi incancellabili. Meritano grazie, nel­la stragrande maggioranza, per la civiltà con cui hanno seguito la Ro­ma, ultimo esempio domenica scorsa a Verona, ventimila persone che erano lì solo per abbracciare la loro squadra. Meri­tano grazie per come, nei mesi passati, ave­vano dovuto accetta­re il divieto di maci­nare chilometri. Meritano grazie per i sacrifici economici, perché non è che si stia attraversando una fase di vacche grasse, che fanno pur di non far mai sentire sola la Roma. Meritano grazie perché una società che si autofinanzia lo fa con i soldi di questi tifosi, vera cassaforte di questa Roma. Meritano grazie per come hanno saputo accettare un se­condo posto, l'ennesimo, pur poten­do aggrapparsi a più di qualche rimpianto arbitrale (soprattutto due anni fa). Meritano grazie perché il calcio è questo, è festa popolare, è voglia di stare insieme, identifica­zione, senso d'appartenenza, la ma­glia, i colori, la Roma non si discute si ama. Meritano grazie perché so­no il passato, il presente e il futuro della Roma. Loro ci saranno sem­pre.

LE RESTRIZIONI - Anzi no. Perché se dobbiamo trovare una nota preoc­cupante in tutto questo, è identifi­ dalla consapevolezza che sarà difficile, nei prossimi anni, poter as­sistere a esodi come quelli di cui so­no stati protagonisti i tifosi giallo­rossi. Non perché loro non sarebbe­ro pronti, ci mancherebbe, già sono in astinenza da Roma e non vedono l'ora che riparta il prossimo campio­nato, ma perché dalla prossima sta­gione c'è il rischio che la tessera del tifoso possa impedire la libera scel­ta di seguire la propria squadra. Non è un mistero che almeno una parte della tifoseria romanista ab­bia già detto no a questa novità che potrà avere anche le sue motivazio­ni, ma certo giustifica anche quelle contrarie, perlomeno dal punto di vista della libertà personale. Eppu­re dalla prossima stagione o si farà la tessera del tifoso, obbligatoria, oppure non si potrà seguire la pro­pria squadra. Se ne potrebbe, perlo­meno, discutere. Ascoltando loro, i Tifosi.