La procura federale deferisce tutti. Pure Napolitano se la prende con Totti

08/05/2010 alle 15:24.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - Quattro giornate. È lo stop, sostengono in Lega, che dovrebbe essere inflitto a Totti per il calcione mollato a Balotelli mercoledì. Nel referto consegnato al giudice sportivo Gianpaolo Tosel si parla di condotta violenta. Tre turni è il minimo previsto dal codice di giustizia sportiva. Al Capitano - sostengono fonti (molto) vicine alla Lega - è andata anche bene. Dicono lassù che, se Tosel avesse dovuto decidere a caldo, la punizione sarebbe stata ancora più pesante. L’episodio è stato censurato ieri addirittura dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «È una cosa inconsulta», ha detto il Capo dello Stato.

In attesa che si esprima il giudice sportivo, sono gli interisti a pagare per i veleni di questo finale di stagione.

Mourinho è stato deferito alla Disciplinare
 per avere espresso «giudizi lesivi» della reputazione «di persone e di società operanti nell’ambito federale ed in particolare dei dirigenti della Roma adombrando altresì dubbi sulla regolarità del campionato a causa dell’operato di questi, con riferimento alla gara dell’ultima giornata di campionato Siena-Inter». Il portoghese aveva alluso che la Roma, non dovendo pagare il premio partita per la Coppa Italia persa, sarebbe stata «più disponibile a dare qualche soldo in più al Siena». 

Mourinho tace, Chivu no. L’ex romanista aveva offeso i tifosi della Roma, mostrando il dito medio. Ieri ha chiesto perdono sul sito internet dell’Inter«Potrei raccontare tante motivazioni per spiegare o per giustificare un gesto istintivo, ma quando si sbaglia si chiede solo scusa. E io chiedo scusa». Non basta. La Procura Federale ha aperto un procedimento nei suoi confronti. 

Stessa sorte è toccata al Siena. Il procuratore federale Stefano Palazzi indaga sui «pretesi premi (2 milioni di euro, ndr) promessi dalla dirigenza del Siena ai propri tesserati, in ipotesi idonei a condizionare l’esito della gara Siena-Inter». Come spiega al 'Romanista' l’avvocato Mario Stagliano, la giustizia sportiva ammette solo premi ad obiettivo, non quelli a partita. Domanda: lo è quello per il terzultimo posto, che teoricamente significa retrocessione? Secondo il presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, sì.

In un’intervista a Sky Tg24, il presidente bianconero aveva spiegato di nutrire qualche speranza in un possibile ripescaggio. Al 'Romanista', il patron si difende: «È un premio per la permanenza in A del Siena. Se il prossimo anno giocheremo in A, lo pagherò. Oltretutto l’ho promesso a gennaio, mica ora. Insisto, è un premio a impegnarsi, laddove mancassero gli stimoli». Mezzaroma sa benissimo quanto sia importante per i romanisti questo Siena-Inter. «Ma ho come l’impressione - dice - che questo campionato abbia in serbo ancora qualche altra pagina interessante...».