REPUBBLICA.IT - Una punizione decisiva al fulmicotone a 2' dalla fine dell'amichevole al Santiago Bernabeu tra Real Madrid e Inter. Così Adriano Leite Ribeiro si fa prepotentemente conoscere alla grande platea di sportivi, nell'estate del 2001. E' un 19enne di belle speranze
L'ESPLOSIONE A PARMA - L'avventura in viola da il "la" alla definitiva esplosione dell'Imperatore, che avviene nella stagione successiva al Parma, dove, in due anni, colleziona 23 gol in 37 partite. Prodezze che convincono anche il Brasile a puntare decisamente su di lui. Il Ct Parreira lo lancia definitivamente titolare nella Confederations Cup 2003 in cui gioca al fianco di Ronaldinho come vice-Ronaldo. L'Inter capisce di aver commesso un errore e, nel gennaio 2004, lo riprende, riacquistando per 15 milioni anche la metà del cartellino ceduto in comproprietà ai gialloblù.
STELLA ANCHE COL BRASILE - Adriano continua a meravigliare per classe e potenza. Segna altre 9 reti in 16 gare in nerazzurro e fa ancora meglio nell'annata successiva realizzando 28 gol tra Champions, campionato e Coppa Italia decisa proprio da una sua doppietta, guarda il destino, alla Roma. Fa faville anche con la maglia del Brasile: prima contribuisce allo successo in Copa America e poi, l'anno dopo, al trionfo nella Confederations Cup, in cui viene eletto miglior giocatore del torneo.
L'INIZIO DELLA CRISI - La sua stella continua a brillare anche in avvio del 2005/06 caratterizzato, soprattutto, da una memorabile doppietta in un derby vinto per 3-2 in rimonta dall'Inter. Poi, improvvisamente, si inceppa qualcosa. Nel ritorno realizza una sola rete e, nella stagione seguente, fa addirittura peggio: non riesce ad entrare in forma, non vede più la porta, e a metà ottobre l'Inter decide di concedergli alcuni giorni di riposo per seguire un programma di recupero psicofisico in Brasile.
I PROBLEMI CON MANCINI - Torna al gol dopo quasi 9 mesi in una partita contro l'Atalanta il 23 dicembre 2006, ma le sue prestazioni restano comunque altalenanti fino a fine stagione, chiusa con 5 gol in campionato e 1 in Coppa Italia. Nel 2007-2008 si acuisce la crisi con il tecnico Mancini. L'Inter, di concerto col suo procuratore, decide, per il suo recupero psicofisico, di mandarlo nuovamente in un istituto specialistico in Brasile sino al 1° gennaio 2008. Si parla di una forma fisica da migliorare. La realtà, il problema della dipendenza dall'alcool, si saprà solo più tardi.
IL PRESTITO AL SAN PAOLO - A dicembre Moratti lo cede in prestito per 6 mesi al San Paolo. Sembra la mossa giusta perché Adriano torna a giocare e segnare con regolarità. L'Inter, che nel frattempo decide di affidarsi a Mourinho, si convince a riprenderlo e lui sembra voler fugare tutti i dubbi con una partenza sprint. Coi gol a Panathinaikos e Anorthosis in Champions tocca quota 18 reti diventando il miglior marcatore di tutti i tempi del club nerazzurro nella massima competizione europea.
MOURINHO NON BASTA - Il rapporto con Mourinho sembra essere positivo, nonostante un ritardo ad un allenamento gli costi una serie di esclusioni dalle convocazioni. Ma tutto precipita durante la sosta natalizia del campionato: il 3 gennaio 2009 c'è un nuovo faccia a faccia tra tecnico e giocatore, presentatosi in ritardo agli allenamenti. La situazione pare rientrare a febbraio, dopo che Adriano ha collezionato una striscia di prestazioni confortanti, impreziosite anche da qualche gol. In aprile, però, dopo aver risposto a una convocazione del Brasile, Adriano non torna con il resto dei compagni in Italia. E alcuni giorni dopo dichiara: "Per ora smetto, ho perso la felicità di giocare. Non so ancora se starò per uno, due o tre mesi senza giocare. Ho intenzione di ripensare alla mia carriera". L'Inter capisce di non poter fare più nulla e ad aprile prende la decisione di risolvere consensualmente il contratto con il giocatore.
IL RITORNO AL FLAMENGO - Adriano torna a giocare il 31 maggio con la maglia del Flamengo. Segna al debutto e fa innamorare subito i suoi vecchi tifosi. Ma in realtà non perde le cattive abitudini. E a luglio non si presenta per la terza volta all'allenamento, rendendosi irreperibile. Il presidente Leite decide così di prendere provvedimenti disciplinari, per poi ripensarci. Tra alti e bassi Adriano torna, comunque, ad essere decisivo. E' tra gli indiscussi protagonisti della fantastica rimonta dei rossoneri nel Brasileirao. Tanto che chiude la stagione con 19 reti, capocannoniere del torneo.
LE STORIE FUORI DAL CAMPO - Adriano in Brasile appare però appesantito. Le sue storie fuori dal campo fanno a volte più notizia delle prodezze in campo. Si parla spesso più dei litigi con la fidanzata e delle pericolose amicizie con clan mafiosi che non dei suoi gol. Lui tira avanti per la sua strada ma continua ad alternare prestazioni sfavillanti ad altre sconcertanti. Tanto che dopo aver convinto Dunga a puntare ancora sui di lui in nazionale, malgrado le feroci critiche della stampa, alla fine fa fare dietrofront anche al CT che decide di non includerlo nella rosa dei 30 per i Mondiali. E ora ecco la Roma. Una nuova ancora di salvataggio. Forse l'ultima. Per l'Imperatore... l'imperativo è non mollarla.