
IL ROMANISTA (G.PIACENTINI) - «Vivremo le stesse emozioni di due anni fa, ma il risultato finale sarà diverso...». La Roma ci crede allo scudetto, e continuerà a crederci fino allultimo secondo della gara con il Chievo di domenica pomeriggio. E se a dirlo non sono né Claudio Ranieri né Francesco Totti, due che ci credevano anche quando la Roma era a meno 14 dallInter, ma Juan, allora bisogna crederci davvero.
La Roma farà la propria parte, poi vedremo se avremo un po di fortuna con il risultato che uscirà fuori da Siena». Due anni fa a Catania, era il 18 maggio, Juan era in panchina nella gara che ha assegnato lo scudetto allInter. Domenica sarà al centro della difesa. La speranza è che finisca diversamente. «Vivremo le stesse emozioni di due anni fa, ma il risultato finale sarà diverso...». Come diverso, rispetto alle sue prime due stagioni romaniste, è stato il suo rendimento. Il merito è soprattutto del fatto che per la prima volta è riuscito a giocare con continuità, mettendosi alle spalle i tanti infortuni del passato. Dopo una prima parte di stagione tribolata (a novembre la Roma non gli consentì di rispondere alla convocazione della Seleçao perché era infortunato), Juan ha giocato sei mesi da numero uno vero. Insieme a Burdisso ha formato una coppia spesso insuperabile, contribuendo in maniera determinante alla rincorsa romanista. Per completare lopera gli manca solo il gol: in una rosa dove hanno segnato praticamente tutti, compreso il Primavera Scardina, tra i titolari manca solo lui. Chissà che a Verona non segni un gol che possa rimanere per sempre nella storia...