IL ROMANISTA (C.ZUCCHELLI) - A PARLARE, negli spogliatoi del Bentegodi, è stato Juan. Nessun discorso lungo o strappalacrime ai compagni, già abbastanza provati per uno scudetto sfuggito sul filo di lana al termine di una rincorsa incredibile. Il brasiliano ha detto «bravissimi tutti, davvero. Se vedemo - testuale - ad agosto». Gli altri hanno ascoltato, nessuno ha replicato ma tutti hanno apprezzato. Perché il sosia di Denzel Washington - almeno secondo tre quarti del gruppo romanista - è uno di quelli che contano nello spogliatoio, un leader silenzioso ma che quando parla viene ascoltato da tutti. Come in campo. Dove ha disputato una stagione fantastica, superando tutti quei problemi fisici che, negli anni scorsi, lavevano visto talento indiscusso ma troppo fragile e mai continuo.
Adesso, però, Juan ha momentaneamente accantonato i pensieri giallorossi. Legatissimo alla Nazionale, di cui è vice capitano, è volato in Brasile lunedì per rispondere alla chiamata di Dunga e ha subito rilasciato alcune dichiarazioni. Di carica. Perché un popolo come il Brasile, dopo il flop del 2006, vuole a tutti i costi vivere un Mondiale da protagonista. «Cominciamo unaltra battaglia - ha detto - e sono convinto che faremo un grande torneo».
Non solo: il numero 4 giallorosso è pronto a guidare la difesa verdeoro perché «siamo forti e dobbiamo essere preparati». Soprattutto perché il girone non si annuncia per niente facile: con il Brasile ci sono, infatti, il Portogallo e la Costa dAvorio di Drogba, oltre alla Corea del Nord.
Le cose dovrebbero essere più facili, almeno sulla carta, per lArgentina di Burdisso che affronterà Nigeria, Corea del Sud e Grecia. Maradona conta di lui, che, dal canto suo, vuole prendersi una maglia da titolare per disputare un grande torneo. Da vivere senza il compagno di uno straordinario campionato a fianco. Con la speranza di ritrovarsi insieme per lennesima battaglia, questa volta però colorata di giallorosso. In fondo, glielha detto Juan: «Ciao a tutti, se vedemo ad agosto». Anche se, a sentire, Pierpaolo Marino, ex direttore generale del Napoli, i due potrebbero anche separarsi: «LInter offrirà alla Roma Burdisso più 15 milioni per Juan».
Intanto, i due centrali di ferro, si sono abbracciati domenica pomeriggio. Forse si rivedranno in Sudafrica, con le maglie di Argentina e Brasile, in quello che è, da sempre, il derby del Sudamerica. La coppia centrale più forte del campionato italiano (pari forse solo a quella dellInter) per il momento si è separata. Ognuno per la sua strada. Con la speranza che quello contro il Chievo sia stato soltanto un arrivederci. E non un addio. Perché sia Burdisso che Juan vogliono ritrovarsi insieme, ad agosto, per riprendere il discorso da dove è stato interrotto. «Vogliamo vincere qui», hanno detto nei giorni scorsi e Juan lha ribadito: «Se vedemo ad agosto».