Inter, buona la prima

06/05/2010 alle 11:39.

LEGGO (F.MACCHERONI) - Più calci che calcio, più brutti musi che bel gioco: la partita che ha premiato l’Inter con la sesta coppa Italia della sua onorata storia pallonara è tutta qui. Poco da raccontare anche perché dall’altra parte la numero due del calcio italico, la Roma, ha lasciato nello spogliatoio quanto di bello l’aveva esaltata per tutta la stagione, gioco e determinazione, per schierare veleno e nervi. E così ha finito in dieci per un orrendo calcio di frustrazione sferrato da Totti a Balotelli nel finale, al termine di una prestazione irritante.

L’avvio era stato eloquente: Burdisso scalcia Sneijder (come al solito recuperato miracolosamente) e gli lascia i tacchetti nella coscia costringendolo a uscire dopo appena un minuto. Al suo posto entra Balotelli, pane per i denti velenosi di Burdisso. Mourinho aveva schierato l’Inter con un solo punto debole - Materazzi - e su quello avrebbe avuto buon gioco la Roma se Rizzoli lo avesse punito con il quando ha atterrato Vucinic da ultimo uomo, invece graziato (20’).

Per il resto era l’Inter a sembrare più concreta in attacco. Perché la scelta di Toni al posto di regalava alla Roma soltanto qualche punizione (Materazzi...). L’Inter, ordinatissima dietro, aspettava che il topino si avvicinasse al formaggio, sicura di intrappolarlo.
È bastato infatti un attimo di distrazione, un piccolo ritardo su un affondo di Motta che Milito volava sull’invito e lasciava tutti sul posto: 1-0 da fuciliere scelto. Partita chiusa.

Ranieri provava a restituire dignità a una Roma imballata inserendo al posto di Pizarro (in precarie condizioni) e Motta per l’ammonito Burdisso. Niente di che. L’Inter chiudeva in difesa in maniera scientifica, come aveva già fatto col (scusate se è poco). La Roma lanciava palloni in area e finivano sempre fra i piedi nerazzurri. Nemmeno l’ingresso tardivo di Menez riusciva a scombinare i piani di Mourinho. Che, però, un paio di sussulti li ha avuti: Juan di testa graziava Julio Cesar che gli respingeva sulla zucca una punizione di . A porta vuota, errore da . Poi anche Vucinic ha avuto la possibilità di stoccare da pochi metri: ma non stoccava, steccava. All’Inter era sufficiente giocare, con grande calma, resistere a qualche calcione per portare a casa la sesta coppa Italia, il primo dei tre traguardi stagionali. E, a naso, non sarà l’ultimo.