Il tuo curvone che mi ha fatto impazzire

21/05/2010 alle 12:49.

IL ROMANSITA (S.ROMITA) - Caro Claudio, non c’è stata frase più bella in tutta la stagione. Non potevi creare immagine più concreta e nello stesso tempo più impalpabile. Dovevamo farcela. Non dovevamo uscire di strada. Lo sai Claudio, per affrontare il

Ero a Torino, che ho lavorato lì per un po’, ma non allo stadio, bensì a casa. Solo. E per immagini soltanto quelle delle tv private piemontesi. Tu avevi rilasciato qualche dichiarazione pre partita distensiva e sorridente. Nulla di che. Ma agli juventini, non a tutti in realtà che Darwin qui sopra a me ti stima veramente, non andasti giù. Dicevano i conduttori tv «tenete questa frase e questa clip per il dopo partita che la rimandiamo fino alla noia...». E’ a quel punto che mi sono girato verso l’ inutile televisore senza calcio giocato, per vedere la faccia di chi ti aveva "minacciato". Poi mi sono rituffato nel mio pc dove la partita potevo seguirla dai siti. Certo che ho sofferto. Sicuro che ho lottato. Indubbio che dopo 2’ ho gridato per l’uscita di Toni con strappo. Ma quanto ho goduto, quanto ho bevuto e che lunga passeggiata da vincitore per le vie di Torino mi sono fatto la sera. E il giorno dopo. E il giorno dopo ancora. Che al lavoro nessuno parlava. Nè ha più parlato. Neanche io, che dovevo guidare e affrontare il curvone che mi ha riportato a Roma.