
IL GIORNALE (M. DI DIO) - Roma Nelle mani, anzi nei piedi del capitano. Non poteva essere altrimenti: doveva essere ed è stato il Totti-day. Iniziato con i tifosi dellOlimpico vestiti con la maglia numero 10 (compresi la moglie Ilary, i figli Cristian e Chanel e gli amici più stretti) e conclusi con le reti di Francesco. Nemmeno ai tempi del Divino Falcao o di Di Bartolomei o ancora di Bruno Conti si era mai vista una dichiarazione damore così travolgente. Alle critiche dopo il fallo su Balotelli, alle accuse di razzismo e al rimprovero del Capo dello Stato ha risposto alla sua maniera.
Due gol, uno su rigore (192 in carriera, superato Hamrin, 14 in 22 partite di questo campionato). Due reti che regalano altro ossigeno nellestenuante corsa al titolo dopo lincubo di una rete del Cagliari che sembrava interrompere il sogno romanista a novanta minuti dal traguardo. «La doppietta? È dedicata alla mia gente che ringrazio per laffetto, noi ci crediamo ancora», così il capitano che ritrova il sorriso mentre sfila alla fine sul prato dellOlimpico insieme ai compagni di squadra e ai loro figli.
Il verdetto scudetto è rinviato allultima giornata. E il duello con lInter continua a essere dialettico oltre che sportivo. Claudio Ranieri replica a Mourinho che ironizzava sulla visione del Gladiatore per caricare la squadra: «Cosa guarderemo prima di Chievo-Roma? Paperino... Le informazioni che arrivano a Mourinho non sono esatte, io rispetto me stesso e gli altri, evidentemente lui questa dote non ce lha», la risposta dellallenatore testaccino. Rosella Sensi ci mette il carico: «Il tecnico delInter ha detto che sono nata in una culla doro? Stasera vado a dormirci...». E poi la difesa su Totti: «Francesco ha riconosciuto lerrore, ma penso che ci sia una retorica verbale che può essere più violenta di quello che ha fatto lui». Sarà unaltra lunga settimana, con una piazza che attende il miracolo e domenica invaderà Verona.