
IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - LA GRANDE festa a Trigoria deve ancora iniziare. Non sono neanche le 13 e 30 quando i primi tifosi cominciano ad arrivare. Qualcuno va al bar di fronte al Bernardini, qualcun altro compra panino e birra dai chioschetti che sono sistemati a piazzale Dino Viola. Mentre si cerca di capire come andrà il pomeriggio, largomento
chioschetti che sono sistemati a piazzale Dino Viola. Mentre si cerca di capire come andrà il pomeriggio, largomento è uno solo: Adriano. In molti hanno i giornali e leggono tutti i dettagli del viaggio di Pradé in
Brasile. Passa Salvatore Scaglia, team manager giallorosso, e un ragazzo gli fa: «Quando ce lo portate lImperatore?». Scaglia non sente ed entra direttamente dentro i cancelli del centro sportivo, ma il
dibattito è ormai aperto. «Io sono contento dellarrivo del brasiliano spiega un diciottenne mentre richiude
il libro di storia che stava leggendo per prepararsi alla maturità perché secondo me può essere un giocatore che ci fa fare la svolta decisiva. E vero che è mezzo matto (testuale, ndr) ma è anche vero che una possibilità gliela dobbiamo dare». Qualcun altro si interessa allargomento. Cè una famigliola composta da marito, moglie e due bimbi piccoli. Avranno sì e no 4 anni. Entrambi indossano la maglia di Totti. La domanda è una: vi piacerebbe lImperatore vicino al Re? Il papà sorride e prende la parola: «Mentre venivamo qui volevo sentire la radio, ma i bambini in macchina preferiscono ascoltare le loro canzoni. Non è che mi potete fare un riassunto?». Una volta accontentato, commenta: «Se Pradè già sta in Brasile è perché, evidentemente, tutti sono convinti che Adriano abbia risolto i suoi problemi. E può tornare ad essere un giocatore. Io me lo ricordo in finale di Coppa Italia qui allOlimpico qualche anno fa. Cè Curci che ancora vede i sorci verdi». Allepoca però le incognite caratteriali ancora non erano emerse del tutto. Almeno così la pensa Gianluca, per gli amici Il Nano: «Me la ricordo pure io quella finale, Adriano fu un mostro. Però poi negli ultimi anni a Milano non ha fatto vedere niente. E andato in Brasile ed è finito sui giornali sempre per le feste o cose del genere ». Però qualche gol lha fatto anche lì: «Sì sì risponde ho letto qualcosa. A me le teste calde piacciono, però senza esagerare. Spero che venga a Roma e torni quel grande giocatore che abbiamo ammirato. Forse se cè uno che lo può aiutare è Ranieri ». Quasi nessuno, a Trigoria, è contrario allarrivo del brasiliano. Luca è un po scettico «ma dice dopo una grande stagione come questa mi fido un po di più di questa gestione. Scrivetelo: io ho contestato Rosella Sensi, ma alla fine parlano i numeri. E con lei la Roma è al vertice. Quindi, se lei, Montali e Ranieri pensano che Adriano possa andare bene, allora va bene anche per me». La sua fidanzata, Carolina, in un primo momento diffidata dal parlare di calcio, vuole aggiungere: «Non sempre i bravi ragazzi fanno la differenza nelle squadre. A
meno che non si chiamino Leo Messi».