IL ROMANISTA (P.BRUNI) - Nessuno vuole perdersi Chievo-Roma. La partita delle partite. Il sogno che potrebbe diventare realtà. Il traguardo dopo una rincorsa deliziosa ed estenuante. Negli ultimi giorni, la biglietteria veneta ha lavorato tantissimo. Mai, durante tutta la stagione, era arrivata una simile mole di lavoro. Italia o estero, non fa molta differenza.
Una volta stavo per andare a vedere una gara della Roma con degli amici e, al primo casello, mi sono accorto di non avere il materiale porta fortuna. Ho fatto fare inversione e mi sono fiondato a casa a riprenderli». Filomena non ha alcun tipo di talismano. Per lei, non servono a nulla. Lavora nello staff di un politico italiano che opera a Bruxelles. Le sue origini sono lo specchio del sentimento romanista: famiglia veneta trapiantata a Latina. Università romana e amore per il calcio nato per caso da una fiamma: Giancarlo. «Sedotta prima da lui e poi dalla Magica. Che fregatura. Scherzi a parte, non vedo lora di vedere Chievo-Roma. Questanno mi sono seguita tutti gli incontri con le squadre del Nord. Di certo mancare a questa sarebbe folle». Ottimismo e buone maniere sono un obbligo per questa signora di mezza età: «Non sono più una bambina ma non posso farci nulla: la Roma mi affascina e commuove. Ho preso un paio di giorni di ferie per andare al Bentegodi. Nel caso ci fosse qualche bella notizia, potrei festeggiare con altri romanisti. Altrimenti, da sola, in Belgio sai che noia».