GASPORT (S. BOLDRINI) - È quasi blasfemo parlare di calciomercato nellAquila del terremoto, ma dopo la visita della Roma nella città devastata dalla tragedia del 6 aprile 2009, dopo lamichevole finita 5-1 per i giallorossi e dopo festa e premiazioni, Ranieri si ritrova a parlare di Daniele De Rossi e di un addio che non sembra più impossibile.
Nelle prime parole, si coglie un filo dironia, che fa pensare ad un rapporto, tra i due, meno solido del passato: «Ho sentito le parole di De Rossi. Mi pare che si sia adattato allambiente, alla Nazionale. Ha detto molti "se", "se", "se" e noi rispondiamo "no", "no", "no". Daniele non si tocca, èun patrimonio della Roma. Se poi un giocatore vuole andare via, questo è un altro discorso, ma non ho colto questo desiderio. Lui è stra-onorato di giocare nella Roma e noi siamo strafelici di averlo con noi». Ranieri fa invece catenaccio sulla questione-Adriano: «Non ho sentito nessuno, non dico nulla. Vediamo, vediamo...».
Commozione - La visita a LAquila ha scosso tutti: giocatori, staff tecnico, dirigenti. Silenzio. Totale. Tutti con il caschetto bianco in testa, tutti senza parole, tutti commossi. Sono trascorsi 418 giorni dal terremoto del 6 aprile 2009, ma LAquila è una città ancora ferita. I segni della tragedia sono ben visibili nel centro storico, dove operai e vigili del fuoco hanno svolto un grande lavoro, ma dove cè ancora molto da fare e dove il popolo delle carriole non ha potuto spazzare via tonnellate di macerie. «In televisione si è visto solo la centesima parte di quanto è accaduto», ha sussurrato Francesco Totti. «È impressionante», il commento di unattonita Rosella Sensi, contestata più volte allo stadio Fattori dai tifosi giallorossi.
«È stata una giornata particolare. È choccante vedere queste scene. Era giusto venire qui perché importante ricordare al nostro Paese questa tragedia», le parole di Ranieri. Il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, cuore giallorosso, e il sindaco Massimo Cialente hanno fatto da ciceroni. Prima il centro storico, poi un nuovo quartiere nel quale sono state costruite dieci case con i fondi raccolti dai calciatori della Roma.