CORSPORT (P. TORRI) - Il primo atto è datato 14 agosto 2009, quasi un anno fa. E questa la data della prima circolare del Ministero dellInterno, firmata dal ministro Roberto Maroni, in cui compare la tessera del tifoso. Doveva essere operativa già per il passato campionato, ma poi fu fatta slittare, per oggettiva mancanza di tempo, alla prossima. E, di fatto, qualche mese fa, la circolare è stata fatta propria anche dalle nostre società che, prima o dopo, dovranno attenersi alle disposizioni ministeriali, anche hanno un piccolo margine operativo su come e quanto attenersi.
GIA ADOTTATA - Cè già chi lha fatto. Tra queste la Roma che è stata tra le primissime a varare la sua tessera, lAs Roma Club Privilege che, dalla prossima stagione, sarà indispensabile per poter fare labbonamento e seguire la squadra in trasferta. E qui sono nate le prime bocche storte da parte di una buona parte della tifoseria giallorossa che ritiene, con qualche ragione, che questo tipo di tessere, una specie di bancomat, siano un modo occulto, poi neppure tanto, di schedare i tifosi.
LE OBIEZIONI - La decisione di varare questo tipo di tessera nasce con lobiettivo di migliorare la sicurezza pubblica. Perché per poterla avere ci deve essere il nulla osta della Questura, come per il passaporto o il porto darmi. I tifosi giallorossi contestano in primo luogo lobbligatorietà di questa tessera per poter fare il loro abbonamento allo stadio e seguire la squadra in trasferta, quello che hanno fatto da sempre, come per esempio è accaduto nelle ultime tre trasferte di campionato quando, complessivamente, si sono mossi dalla capitale circa cinquantamila tifosi.
La tessera Privilege della Roma è il frutto di un accordo tra la società giallorossa e la Lottomatica (che utilizza il circuito Visa). E una tessera ricaricabile che si può utilizzare per acquistare labbonamento, i biglietti per le partite, il merchandising.
IDENTIFICAZIONE A DISTANZA - Ma la cosa che è piaciuta di meno di questa novità che non può non essere considerata unautentica rivoluzione (per esempio non ci saranno più i biglietti cartacei, una brutta notizia per i collezionisti), è che questa tessera romanista usa una tecnologia denominata Rfid, Radio frequenza identificazione a distanza. Che vuole dire poter essere sempre identificati in qualsiasi posto uno stia. Per capirci: questo tipo di tecnologia viene usata negli aeroporti con le valigie per sapere dove si trovano in caso di smarrimento oppure anche da parecchi musei che la inseriscono nei quadri nel malaugurato caso venissero rubati. E questo, indipendentemente da qualsiasi altra considerazione, è qualcosa che oggettivamente limita la privacy a cui ha diritto qualsiasi cittadino.
A tutto questo una buona parte dei tifosi romanisti ha risposto negativamente. Anche perché la tessera del tifoso è stato decisa senza neppure conoscere il parere di chi fa labbonamento e segue la squadra in trasferta. E proprio così impossibile discuterne?