IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Mentre Balotelli sorride a tutto spiano alla Pinetina, finalmente felice nonostante i suoi compagni di squadra gli rivolgano sì e no dieci parole, lInter perde Cordoba fino alla fine del campionato. Per lui, uscito nel primo tempo della finale tra Inter e Roma, gli esami hanno evidenziato uno stiramento al bicipite femorale della coscia destra. Dovrà restare fermo per un paio di settimane, ma lo staff nerazzurro conta di recuperarlo per la finale di Champions del 22 maggio.
Non stanno benissimo neanche Lucio e Sneijder. Lolandese, ai microfoni di Rai Sport, ha detto: «Va meglio, ma non so se giocherò col Chievo». E a proposito di Chievo, alla vigilia della gara di San Siro hanno parlato il presidente Campedelli e lallenatore Di Carlo, che hanno garantito sullimpegno della squadra, ago della bilancia nella lotta scudetto visto che, dopo lInter, affronteranno la Roma. «Lo sapete - ha detto il presidente - sono interista, ma solo per 36 partite lanno». Quelli che mancano allappello sono i due scontri diretti; per questi cè spazio nel suo cuore e nelle sue speranze di un risultato utile solo per il Chievo.
Quando parla, il presidente veronese esprime felicità per quello che la squadra guidata da Mimmo Di Carlo è riuscita a raggiungere, quello «scudetto» che si chiama salvezza.Campedelli ne va fiero. Così come lallenatore Di Carlo: «Intanto - dice - arrivare a queste due ultime sfide di campionato senza assilli di classifica è di per sè già una bella cosa. È, credo, la testimonianza del grande lavoro della squadra in questa stagione. Penso che in questo momento lInter sia la squadra più forte in Europa. Noi, però, giocheremo con orgoglio. Perchè se il Chievo gioca da Chievo può sempre fare bella figura. Anzi, noi il nostro scudetto labbiamo già vinto, ma certamente non andiamo a Milano, né tantomeno aspettiamo la Roma, demotivati. Limpegno dei ragazzi in settimana è stato ottimo, nessuno ha staccato la spina. Abbiamo qualche infortunio, ma chi va in campo onorerà al meglio il Chievo e il suo lavoro».