Controlli allo stadio, roba da G8

06/05/2010 alle 12:00.

LEGGO (F.PASQUALETTI) - Il piano sicurezza è andato alla grande. L’inedita versione organizzata per Roma-Inter, quella che ha trasformato l’area attorno allo stadio Olimpico in una sorta di gigante isola pedonale, ha dato i suoi frutti: gli incidenti che si sono verificati nel post-derby scorso stavolta non ci sono stati. Tutto è filato liscio. Il bilancio finale parla di 7 persone denunciate (saranno sottoposte a daspo): una di queste è il tifoso giallorosso che a fine gara ha scavalcato le transenne e invaso il campo.

Imponente lo schieramento di polizia e carabinieri: «Più che una partita di calcio - dice Maurizio Benini, tifoso giallorosso - sembrava il veritce del G8». E ancora: «C’erano più blindati qui che in Iraq - scherza Sandra Lazzarelli - mai vista tanta polizia come oggi allo stadio». In effetti i numeri erano davvero da record: mai, neanche per la finale di dello scorso anno o per i derby più infuocati, erano state prese misure simili. La rete di controlli era invalicabile. Per certi versi anche troppo: lo sanno bene alcuni tifosi che, per il triplo filtraggio hanno perso i primi minuti di partita per il caos che si era generato ai tornelli. «Ho tirato fuori più volte il documento stasera che in aeroporto quando sono andato a New York - sorride amaramente Andrea Galli - va bene la rigidità ma così è troppo».

Ciò che conta è che non ci sono stati incidenti gravi: solo una leggera carica nel postgara. Qualche screzio a fine partita in Centro tra un gruppetto di tifosi romanisti e laziali, giusto una scazzottata sedata dai carabinieri, e una vetrina in frantumi a via del Corso.